Le associazioni studentesche, degli insegnanti e del mondo della scuola, riferisce il sito, sarebbero riuscite a far proporre un emendamento che, se approvato, disporrebbe la non operatività, per l’anno accademico 2013-2014, del numero chiuso universitario.
L’emendamento è estremamente semplice: vuole arrivare a disapplicare per l’anno accademico in corso la normativa sull’accesso bloccato.
In allegato alla proposta di emendamento ci sono alcune raccomandazioni: le associazioni chiedono al parlamento di erogare più borse di studio e di risolvere il problema degli alloggi universitari, il rifinanziamento dei piani per il Diritto allo studio e lo stop a prestiti d’onore e borse di studio assegnate per merito.
Di contro ci sarebbero gli specializzandi in Medicina che lanciano una protesta su Twitter per opporsi ad alcune modifiche che, dicono, restituirebbero potere ai baroni. Alcuni emendamenti vogliono introdurre, per la valutazione dell’aspirante specializzando, le pubblicazioni attinenti alla materia scelta, o altri “titoli che confermino l’interesse dello studente”.
Secondo gli specializzandi a favore del concorso nazionale, se non viene inserito un criterio oggettivo di valutazione delle pubblicazioni, queste ultime non devono essere utilizzate come metro di accesso alle scuole, perché spesso i professori farebbero pubblicare i lavori o aggiungere la firma dei loro “prediletti” in calce a lavori che vanno sulle riviste, annullando qualsiasi meritocrazia; e la dicitura “titoli che confermano l’interesse” sarebbe troppo vaga e fonte di abusi a danni degli studenti. Ci sono poi alcuni emendamenti che vogliono abolire la graduatoria nazionale.
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