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Si abolisco gli esami di stato e il valore legale del diploma?

Secondo Anief ci sarebbe una precisa volontà da parte dei componenti parlamentari del tavolo di lavoro costituito dal Pd con le parti sociali, per definire la delega governativa, introdotta con la legge di riforma, sulla ‘Valutazione e certificazione delle competenze degli studenti’: l’autonomia scolastica prevista dal D.P.R. 275/99 viene tramutata, prima dall’Esecutivo e poi dalla maggioranza parlamentare, in una sorta di modello formativo tutto incentrato sulle verifiche. Senonchè queste verifiche secondo Anief sarebbero nozionistiche.

Il sindacato, che tenta sempre più di accreditarsi per la sua aggressività sul piano legale, nella scuola pubblica italiana ci sarà sempre più spazio d’azione per le verifiche standardizzate dell’Invalsi,  mentre con il tempo perderanno terreno gli Esami di Stato e il valore legale del titolo di studio. Ma invece di utilizzare i dati Invalsi come strumento di monitoraggio, come sarebbe logico, verranno utilizzati sempre più come indicatori utili alla mera valutazione degli allievi.

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Sono queste le indicazioni che giungono dai componenti parlamentari del tavolo di lavoro costituito dal Partito Democratico con le parti sociali per definire una delle più importanti tra le nove deleghe che Legge 107/2105 ha assegnato al Governo: quella sulla ‘Valutazione e certificazione delle competenze degli studenti’, comprendente anche la revisione degli Esami di Stato.

L’imposizione del concetto di merito, cavallo di battaglia della Buona Scuola approvata a luglio, già ribadita nel corso dei tavoli tematici svolti nelle scorse settimane al Miur, è stata dunque confermata: l’autonomia scolastica prevista dal D.P.R. 275/99 è stata di fatto tramutata, prima dall’Esecutivo e poi dalla maggioranza parlamentare, in una sorta di esaltazione delle verifiche uniformate e nozionistiche. Ma ci sarebbe anche un progressivo ridimensionamento degli Esami di Stato e del titolo di studio, a costo di infrangere i principi di uguaglianza, ragionevolezza e di efficienza che hanno governato la scuola pubblica italiana negli ultimi settanta anni.

Anief fra l’altro pensa che per certificare le competenze degli studenti, come indicato dalle più moderne teorie docimologiche, occorra infatti puntare prima di tutto sulla valutazione di spessore. La quale, si può ottenere solo attraverso una buona didattica, che a sua volta non può limitarsi ad un mero approccio disciplinare. Ma necessita dell’uso di tecniche e strategie d’insegnamento obbligatoriamente di tipo attivo, come i giochi di simulazione, le cooperative learning and serving, il peer education e il flipped classroom. 

Pasquale Almirante

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