Categorie: Attualità

Sì ai fondi PON anche per le scuole paritarie. Uil: “Un errore”

Via libera da parte della Commissione Ue all’accesso ai fondi Pon per le scuole paritarie.

PRIMO VIA LIBERA

I ministri della Coesione territoriale, Claudio De Vincenti, e dell’Istruzione, Valeria Fedeli, comunicano che, “in seguito a un’intensa interlocuzione tra i loro Uffici, e gli Uffici della Commissione Europea, è stato acquisito l’assenso della Commissione a eliminare dall’Accordo di Partenariato 2014-2020 (AdP) la previsione dell’esclusione delle scuole paritarie, partecipanti al sistema nazionale di istruzione, dal novero dei possibili destinatari dei fondi strutturali europei, che impediva di dare attuazione alla disposizione contenuta all’articolo 1, comma 313, della legge di Bilancio per il 2017”.

Pertanto , spiega una nota ministeriale, “sarà possibile celermente apportare con la Commissione le modifiche al Pon per la scuola, necessarie al fine di allineare le relative modalità operative a quanto previsto dal legislatore italiano”.

CRITICA LA UIL SCUOLA

“Un errore”. Questo il giudizio del segretario generale Pino Turi dopo l’annuncio della possibile erogazione di fondi pubblici comunitari alle scuole paritarie.

“La ragione è presto detta – aggiunge Turi –  le scuole paritarie sono come un taxi, svolgono un servizio pubblico ma perseguono utilità private,  economiche, non un bene collettivo, sociale”.

“Il punto è proprio questo – continua –  i fondi Pon dovrebbero servire per risolvere squilibri territoriali, strutturali , sociali, dovrebbero avere finalità generali. Assegnarli alle scuole paritarie significa sostenere scuole di tendenza, scuole che non  perseguono la realizzazione  di un bene collettivo”.

“Continueremo, insieme ai sindacati europei dell’educazione, ad opporci a questo sistema surrettizio di finanziamento delle scuole paritarie.

Non vorremmo – conclude Turi – che quello messo in atto fosse un cambio a perdere. Dalla Commissione ci aspettiamo ben altro in termini di supporto ed autorizzazione ad investimenti pubblici.

Il governo farebbe meglio a pensare alle sue scuole e non a quelle degli altri. Ogni euro sottratto alle scuole statali è un modo per renderle più deboli. Ci auguriamo che questa non sia una strategia che, per dare qualche sussidio, finisca per aprire la strada sciagurata alla privatizzazione e al mercato”.

Andrea Carlino

Articoli recenti

I Simpson, nel loro mondo c’è davvero di tutto, inclusa tanta scienza

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “La meraviglia delle scoperte” tenuta da Dario De Santis dal titolo: “I Simpson, nel…

23/12/2024

Il 2025 sarà l’anno record di spese militari, mentre caleranno per Scuola, Ricerca e Sanità: petizione Avs per fermare nuovi carri armati e missili

"Servirebbero più risorse per la scuola pubblica e per l'istruzione per garantire il diritto al…

23/12/2024

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024