Categorie: Personale

Sì alla riforma della PA: licenziamenti facili, basta malati finti, stretta su dirigenti e concorsi

Il 4 agosto a Palazzo Madama è arrivato il via libera, in terza lettura, alla riforma della pubblica amministrazione.

La nuova legge, però, rappresenta solo l’inizio del lungo processo di revisione delle norme che regolano i rapporti di lavoro dei dipendenti statali. Il testo, infatti, affida al Governo circa 15 deleghe da adottare entro 12 mesi (con alcuni decreti attuativi da emanare anche entro 18 mesi).

In attesa di recepire il testo approvato, abbiamo “raccolto”, per i lettori della Tecnica della Scuola, le principali novità della riforma della pubblica amministrazione.

 

LICENZIAMENTI FACILI – Quando scatterà un’azione disciplinare non si potrà più concludere tutto con un nulla di fatto: la pratica dovrà essere portata a termine, senza escludere, laddove è necessario, anche il licenziamento del dipendente reo di cattiva condotta professionale. Quanto alla diatriba sull’articolo 18, però, la reintegra resterebbe.

 

VITA DURA PER I FINTI MALATI – Niente più dipendenti malati immaginari. Per centrare l’obiettivo, le funzioni di controllo e le relative risorse passano dalle Asl all’Inps. Vengono poi posti dei paletti per il precariato. C’è anche un passaggio per favorire la staffetta generazionale, ma a costo zero. Nasce la Consulta per l’integrazione dei lavoratori disabili.

 

STRETTA SUI DIRIGENTI – Anche i capi diventano licenziabili se valutati negativamente. Ma pur di non essere mandati potranno optare per il dimensionamento. D’ora in poi, carriera e retribuzione saranno valutate in base al merito. Con la delega arriva il ruolo unico dei dirigenti (uno per lo Stato, uno per le Regioni e uno per gli Enti locali). Gli incarichi non saranno più a vita, possono durare quattro anni estendibili di altri due, e si può essere licenziati se l’ultimo incarico ricoperto viene valutato negativamente. Introdotto anche lo stop ai dirigenti condannati dalla Corte dei Conti: si prevede la revoca o il divieto dell’incarico, in settori sensibili ed esposti al rischio di corruzione, ai dirigenti condannati dalla magistratura contabile, anche in via non definitiva, al risarcimento del danno erariale per condotte dolose. Inoltre, per i nuovi dirigenti è previsto un solo ruolo (seppure diviso su tre livelli: statale, regionale, locale) senza più distinzione tra prima e seconda fascia. Si va verso una quota unica (intorno al 10%) per l’accesso di esterni. La figura del segretario comunale è superata. Tra le deleghe quella della riscrittura del testo unico del pubblico impiego.

 

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CONCORSI PUBBLICI – Non ci sarà più una soglia sotto la quale si è fuori dalle selezioni pubbliche. L’obiettivo è dare più importanza alla valutazione in sede di concorso. Nelle prove non mancherà mai un test sull’inglese. Marcia indietro, invece, sulla norma cosiddetta ‘valuta-atenei’ che introduceva nei concorsi pubblici il criterio del ‘peso’ dell’università in cui ci si è laureati.

 

MAGLIE PIU’ LARGHE PER PENSIONATI P.A. – Il tetto di un anno vale solo per i ruoli direttivi. Le altre cariche sono comunque consentite, ma resta il vincolo della gratuità.

 

STATUTO E NUOVO CAPO PER P.A. DIGITALE – Arriva la ‘carta della cittadinanza digitale’, con il Governo delegato a definire il livello minimo di qualità dei servizi online. A guidare la svolta digitale ci penserà un dirigente ad hoc.

 

BOLLETTE ELETTRONICHE DA PAGARE CON SMS – I pagamenti verso la P.A, come bollette e multe, potranno avvenire anche ricorrendo al credito telefonico (ricaricabili o abbonamenti) purché si tratti di micro-somme (presumibilmente sotto 50euro). Il versamento potrà quindi essere eseguito con un semplice sms.

FORZE DELL’ORDINE – Per tutte le forze dell`ordine la delega prevede un riordino dell`assetto funzionale e organizzativo. Tra le principali novità c’è il trasferimento di funzioni, mezzi e risorse antincendio dal Corpo forestale dello Stato ai Vigili del fuoco nell’ambito del previsto assorbimento della Forestale in un’altra Forza di polizia, probabilmente i Carabinieri (sarà il decreto attuativo a stabilirlo).

 

ARRIVA IL NUMERO UNICO 112 – Istituito il numero unico per le emergenze – il 112 – da estendere a tutto il territorio nazionale, che assorbirà il 118, il 113 e il 115. Si tratta di un numero telefonico valido per tutta la Ue che l’Italia non aveva ancora attuato subendo una procedura di infrazione europea nel 2006.

RIORDINO PARTECIPATE – Via libera al riordino delle partecipate e dei servizi pubblici locali con accorpamento e tagli delle società e nuove regole sulle nomine. Si prevede la possibilità di commissariamento nel caso in cui le partecipate abbiano i conti in rosso. I decreti delegati dovranno fissare limiti agli stipendi e introdurre criteri di valutazione dei dipendenti.
Anche per gli amministratori il compenso economico sarà legato ai risultati.

OPERE PIU’ VELOCI – Salgono da 60 a 90 i giorni entro cui le amministrazioni che si occupano di tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, beni culturali e salute dei cittadini devono rispondere prima che scatti il “silenzio- assenso”. Per le grandi opere potranno essere attribuiti poteri sostitutivi al presidente del consiglio, che potrà avvalersi dei prefetti.
Arriva il taglio del 50% dei tempi burocratici per le opere di interesse nazionale o l’avvio di importanti insediamenti produttivi.

 

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AUTORITHY – Via libera alla soppressione delle Autorità indipendenti se le loro funzioni si sovrappongono a quelle degli uffici ministeriali. Sulle Authority arriva anche il livellamento degli stipendi dei dipendenti per avvicinare i trattamenti a quelli delle altre amministrazioni pubbliche con l’introduzione di “criteri omogenei” per il finanziamento delle stesse Autorità garanti.

CAMERE COMMERCIO – E’ previsto il taglio da 105 a 60. Nell`opera di riduzione si dovrà tenere conto della soglia dimensionale minima di 75mila imprese iscritte o annotate nel Registro delle imprese.

PRA – Le funzioni del pubblico registro automobilistico passano dall’Aci al ministero dei Trasporti a cui fa già capo la motorizzazione.

PREFETTURE – Cura dimagrante anche per gli uffici “periferici” dello Stato, a cominciare dalle Prefetture con la nascita del nuovo Ufficio territoriale unico.

PALAZZO CHIGI – Nuovi poteri di controllo alla Presidenza del consiglio, dalle Agenzie fiscali alle nomine dei manager pubblici. Con un decreto attuativo saranno precisate le funzioni del Consiglio dei ministri per il mantenimento dell’unità di indirizzo. Lo scopo è rafforzare la collegialità.

CAPITANERIE DI PORTO – Nell’ottica della spending review anche le novità sul fronte delle capitanerie di porto: ci sarà un solo comando, sotto la Marina.

 

UN SOLO LIBRETTO PER AUTO – Si apre al trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall’Aci, al ministero dei Trasporti, a cui fa capo la Motorizzazione. Si va infatti verso un’unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto.

 

GHIGLIOTTINA SUI DECRETI – Una forbice che mira a sbrogliare la matassa di rinvii a provvedimenti attuativi. Tutto passa per una delega al Governo, chiamato a fare una cernita sugli ultimi tre anni (esclusi i dlgs).

 

SFORBICIATA SU PREFETTURE – Si va verso il dimezzamento delle prefetture: quel che ne rimarrà andrà a finire nell’Ufficio territoriale dello Stato, punto di contatto unico tra P.A. periferica e cittadini. Si farà piazza pulita degli uffici doppioni tra ministeri e Authority. si tratta di interventi di spending review che si ritrovano anche nella riduzione alla spesa per intercettazioni.

 

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Alessandro Giuliani

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