Mentre il governo si balocca con l’approvazione dell’insegnamento dell’educazione civica senza prevedere il necessario aumento dell’orario scolastico e senza prevedere l’assunzione di personale in grado di insegnarla, di fatto limitandosi a sostituire la dicitura “Cittadinanza e Costituzione” con “Educazione Civica”, un altro insulto è stato portato alla scuola pubblica italiana, al personale scolastico.
Il PSI esprime ancora una volta la propria solidarietà ad una docente aggredita da un genitore.
Stavolta è accaduto a Lodi, presso l’Istituto Einaudi, dove una professoressa è stata presa a schiaffi e pugni dal genitore di un’alunna sospesa dalle lezioni per motivi disciplinari.
Ovviamente la destra leghista non si è fatta sfuggire l’occasione per chiedere l’arresto immediato dell’aggressore. Tutti quanti noi siamo invece ben consapevoli che il problema della scuola non è tanto quello di punire gli aggressori, come è giusto che avvenga, bensì che tali episodi non si ripetano. E per far si che ciò non accada è necessario che si restituisca al più presto centralità alla professione docente e dell’intero personale scolastico. La dignità con cui donne e uomini si impegnano nella formazione dei nostri giovani deve essere nuovamente riconosciuta, innanzitutto dalla politica.
Nei prossimi giorni il Ministro Bussetti incontrerà i Sindacati della scuola, vedremo se saprà e vorrà affrontare efficacemente il problema proponendo l’adeguamento ai livelli europei degli stipendi dei docenti e del personale scolastico tutto, prevedendo un piano di assunzioni che innanzitutto sani la situazione dei docenti che insegnano da oltre tre anni e vivono la precarietà dei contratti a tempo determinato, chiarendo che la “regionalizzazione” della scuola pubblica non è fattibile poiché implicherebbe una spaccatura sociale non solo tra Regioni ma tra cittadini all’interno delle stesse Regioni.
In Parlamento e nei territori, il PSI è come sempre pronto a fare la sua parte per sostenere la scuola pubblica.
Luca Fantò – Referente nazionale PSI scuola