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Si chiama “scommessa” ed è la nuova droga degli adolescenti

Già da tempo, il fenomeno delle scommesse tra gli adolescenti desta parecchie preoccupazioni perché, come altre forme di dipendenza, si sviluppa proprio nell’età giovanile, esattamente tra i dieci e i diciannove anni. Sovente è un’abitudine che ha origine in famiglia, pare infatti che siano gli stessi genitori ad avere il vizio. Per questa ragione, a Montréal (Canada) hanno aperto un centro specializzato nell’educazione e nella cura di questa nuova piaga, ad uso esclusivo dei giovani: l’International Centre for Youth Gambling Problems and High-Risk Behaviors, presso la McGill University.
Il centro si avvale di un vero e proprio staff costituito da docenti, medici e ricercatori che studiano e tentano di guarire questi nuovi disturbi comportamentali.
Secondo recentissime ricerche, almeno il 4-8 per cento degli adolescenti(si parla quindi di ragazzi che frequentano le scuole superiori) manifesta dei problemi col gioco e il 10 per cento di loro è ad alto rischio. Tra le varie indicazioni degli esperti emerge che il motivo principale per cui si inizia a scommettere non è il denaro ma, piuttosto, il desiderio di dimenticare tutto, pressappoco come quando ci si ubriaca o si fa uso di droghe.

Un mix di eccitazione, divertimento e desiderio di soldi può poi trasformare il comportamento in dipendenza. Spesso comunque, nel migliore dei casi, è anche un modo pressoché innocuo per distrarsi, sfuggire alla noia e alla depressione.
In genere i maschi giocano più delle femmine e, da un punto di vista attitudinale, la casistica rivela che nella maggior parte dei casi si tratta di adolescenti con scarsi interessi e abilità, soggetti a forti sbalzi di umore, tendenti alla depressione e talvolta anche inclini al suicidio. L’uso del telefonino potrebbe favorire l’espansione di questo fenomeno visto che il motivo del suo successo è proprio la facilità di utilizzo, la velocità e soprattutto la discrezione e il mantenimento dell’anonimato.

Le scommesse, infatti, ultimamente si fanno anche via cellulare.

Pur essendo una moda (anche se sarebbe il caso di chiamarlo vizio) che comincia a dilagare tra i giovani, è maggiormente diffusa fra i soggetti compresi nella fascia che va dai venti ai trentacinque anni. Lo rivela una ricerca condotta da Visiongain nel Regno Unito. Secondo la stessa ricerca un quinto dei ragazzi al di sotto dei venti anni vuole scommettere via cellulare, il solo deterrente sarebbe la scarsa disponibilità di denaro. Si scommette su tutto e si gioca con tutto, non solo con i classici giochi da casinò e sportivi ma anche al bingo. È un trend inarrestabile che, sempre a parere di Visiongain, crescerà ancora nei prossimi anni.
Alessandra

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