”E’ in crescita anche in Italia, con un’espansione clinica che valutiamo quotidianamente, la sindrome di Hikikomori, una dipendenza che riguarda diversi adolescenti e che si traduce in un vero e proprio isolamento sociale , caratterizzato dalla costante presenza sul computer dall’uscita di scuola fino a tarda notte”.
”Questi adolescenti- spiega – non sono autistici , ne’ soffrono di fobia scolare: il piu delle volte riescono a raggiungere la sufficienza nelle materie scolastiche, confermando che frequentano l’ambiente didattico come una sorta di obbligo, e poi si ritirano dal mondo reale per calarsi completamente in quello virtuale , che diventa la loro comunità d’elite”
Per la Marazziti ”la sindrome di Hikikomori si traduce in una sorta di allontanamento progressivo dalla vita reale, dal rifiuto delle attività ludiche ( sport, socialità, etc ) e dalla trasposizione di tutto in un contenitore virtuale che assorbe completamente la loro vita. Si tratta di una delle forme emergenti di dipendenza che sta lievitando, purtroppo, e che spesso viene confusa con situazioni psicopatologiche diverse. Una dipendenza che va affrontata e prevenuta innanzitutto attraverso la conoscenza del fenomeno che e’ invece ancora sottaciuto”.
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