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Si discute alla Camera la direttiva sui finanziamenti per il Pof

Inizia la prossima settimana in Commissione Cultura della Camera l’esame dello schema di direttiva ministeriale sui fondi relativi all’esercizio finanziario 2008 destinati all’ampliamento dell’offerta formativa derivanti dalla legge 440 del 1997.
Il calendario ufficiale dei lavori prevede addirittura tre giorni di discussione (29, 30 e 31 luglio); considerati i tempi è difficile che la direttiva possa essere emanata prima di settembre, consolidando così una aurea regola ormai consolidata: le scuole avranno notizia dei fondi erogati verso novembre, quando ormai risulterà impossibile impegnarli.
E così, come accade nella stragrande maggioranza delle scuole da un po’ di anni a questa parte, i soldi finiranno nell’avanzo di amministrazione per essere utilizzati nell’anno successivo, ma solo dopo l’approvazione del Programma Annuale del 2009, e cioè da marzo in avanti.
Ma il problema maggiore riguarda l’entità delle risorse che il Ministero gira alle scuole: con il passare degli anni i finanziamenti della legge 440 sono andati via via diminuendo anche perché il Ministero ha continuato a trattenere somme sempre più consistenti per poter realizzare progetti nazionali.
In pratica un circolo didattico di medie dimensioni è passato dai 20milioni di lire del 1998 ai 5-6 mila euro del 2007: stanziamenti dimezzati, senza considerare che nel frattempo lo stesso aumento dei prezzi ha di per sé contribuito a diminuire comunque la capacità di spesa delle scuole.
Intanto al Ministero dell’Istruzione si è concluso il lavoro di messa a punto del piano di razionalizzazione degli organici previsto dall’articolo 64 del decreto legge 112 che è ormai stato approvato dalla Camera e che nei prossimi giorni verrà esaminato anche dal Senato.
Sul piano, per ora, poco o nulla è trapelato anche se non è difficile immaginare su quali punti si siano concentrate le difficoltà.
Intanto c’è il fatto che per il 2009 i risparmi sull’organico non potranno essere molto elevati, dato che qualsiasi taglio avrà effetto solamente a partire dal settembre 2009.
Sulla secondaria di secondo grado, poi, sarà difficile intervenire fino a quando non verranno modificati i quadri orari.
Allo stesso modo i risparmi sull’organico di lingua inglese nella primaria dovranno aspettare ancora qualche anno, almeno fino a quando non aumenterà in modo decisivo la percentuale di docenti di ruolo in grado di insegnare l’inglese.
Proprio per questo si parla già di una possibile rimodulazione del piano di risparmi previsto dal DL 112 con il rinvio dei tagli di almeno un anno.
Ragionamento diverso vale invece per il personale ATA: in questo caso il piano dei tagli non dovrebbe subire ritardi, anzi potrebbe persino essere anticipato proprio per compensare i minori risparmi sui docenti.

Ma la misura che più di ogni altra dovrebbe servire a raggiungere l’obiettivo riguarderà le modalità di attribuzione degli organici alle scuole. Proprio per questo c’è chi pensa di estendere a tutti gli ordini di scuola una regola introdotta all’epoca del ministro Berlinguer nelle scuole primarie: calcolare il numero dei docenti facendo riferimento non al numero di classi, ma al numero degli alunni e lasciare alle scuole la possibilità di definire i criteri di formazione delle classi.

Reginaldo Palermo

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