Si è parlato di precariato, alla Commissione Istruzione della Camera nella seduta del 2 luglio.
L’occasione è venuta da due interrogazioni (una della Lega Nord e una del PD) volte a conoscere le intenzioni del Governo sul piano di stabilizzazione dei precari previsto dalla legge finanziaria per il 2007.
A fornire i chiarimenti del caso ci ha pensato il sottosegretario Giuseppe Pizza che, per la verità, si è limitato ad una sorta di “difesa d’ufficio” dell’operato del Ministro Gelmini senza peraltro riuscire a convincere più di tanto né l’opposizione né lo stesso deputato della Lega Paolo Grimoldi, primo firmatario dell’interrogazione.
“Il problema del precariato – ha esordito Pizza – si connette, in maniera inscindibile, alla grande questione del reclutamento del corpo docente, che è intenzione del Ministero affrontare”.
“Per troppi anni – ha sottolineato Pizza – la scuola ha smesso di essere un servizio ai cittadini e alla Nazione per diventare un enorme ammortizzatore sociale, ingenerando false aspettative e mantenendo decine di migliaia, quando non centinaia di migliaia di persone, in uno stato di limbo inaccettabile”.
Non è mancata una critica ad uno degli ultimi provvedimenti del precedente esecutivo: secondo Pizza con il decreto firmato dal Ministro dell’Università Fabio Mussi il 7 maggio scorso in materia di determinazione del numero dei posti disponibili a livello nazionale per l’ammissione alle Ssis per l’anno accademico 2008-2009, si è proceduto in modo contraddittorio in quanto l’unico punto di riferimento è stato quello della capacità ricettiva delle Università; al contrario già la legge 53 del 2003 prevedeva gli accessi alle Ssis fossero vincolati “alla programmazione triennale del fabbisogno del personale docente”.
Pizza ha anche ricordato che il piano triennale di stabilizzazione definito dalla finanziaria per il 2007 non è “atto dovuto” ma prevede una verifica annuale di fattibilità da farsi congiuntamente fra Ministero dell’Economia e Dipartimento della funzione pubblica circa la concreta fattibilità dello stesso.
D’altronde, ha proseguito il Sottosegretario, la stabilizzazione dei precari deve fare i conti anche con il piano di razionalizzazione già avviato dal precedente Governo.
D’altronde, ha proseguito il Sottosegretario, la stabilizzazione dei precari deve fare i conti anche con il piano di razionalizzazione già avviato dal precedente Governo.
Giuseppe Pizza si è soffermato poi ad illustrare sinteticamente i contenuti dell’art. 64 del decreto legge 112 che “reca interventi e misure volti ad incrementare di un punto il rapporto alunni docenti per un accostamento di tale rapporto, entro il 2012, agli standard europei”.
Pizza ha anche sottolineato che il decreto 112 prevede una revisione dell’attuale assetto ordinamentale del sistema scolastico e, in particolare, dei quadri orari della scuola secondaria di secondo grado, così come stabilito dalla legge 53 del 2003 (ed è stato proprio il Ministro Fioroni, ha aggiunto Pizza, a fissare al 1° settembre 2009 l’entrata in vigore di questa parte della riforma Moratti)
Secca la replica di Antonino Russo (PD) che si è dichiarato insoddisfatto della risposta evidenziando che da essa emerge che non sussiste la volontà del Governo di portare a compimento il piano di stabilizzazione dei precari predisposto dal precedente esecutivo.
Paolo Grimoldi (Lega Nord) si è dichiarato solo parzialmente soddisfatto evidenziando la necessità di attuare quanto prima una strategia complessiva con l’obiettivo di risolvere definitivamente il problema del precariato.