Si può essere bocciati per le troppe assenze (peraltro causate da un disagio psicologico) sebbene queste non incidano sul rendimento scolastico? Il Tar della Sardegna fa giurisprudenza indicando la via corretta, a partire dal caso di una studentessa che per evitare di stare a scuola con chi la bullizzava, ricorreva alle assenze, ma senza trascurare lo studio. Nel primo quadrimestre, infatti – segnala il Tar – la ragazza aveva riportato due valutazioni pari a 10/10, sette valutazioni pari a 9/10 e tre valutazione pari a 8/10, buono in Religione, per una media pari ad 8,9, oltre a vari “eccellente”.
Così il Tar ha annullato il provvedimento dell’istituto sardo ammettendo la studentessa alla classe successiva e ordinando un nuovo scrutinio entro 15 giorni.
Secondo i giudici “non è stata valutata, in ragione della particolare situazione di disagio nella quale si è venuta a trovare la ragazza, la possibilità di una deroga ad personam del limite massimo di assenze consentito”.
“In secondo luogo lo stesso organo scolastico non si è soffermato sulla possibilità, comunque, di procedere ad una valutazione di merito del livello di preparazione raggiunto” dalla ragazzina “che, come del resto contraddittoriamente riconosciuto dallo stesso Istituto scolastico, è ampiamente positivo e ben oltre la media necessaria alla promozione”.
“Né può ritenersi che il Consiglio di classe non disponesse di elementi di cognizione idonei a suscitare delle peculiari valutazioni – conclude la sentenza – Oltre alle segnalazioni della mamma che fin dall’ottobre 2021 aveva cercato di interloquire con i responsabili dell’Istituto al fine di segnalare il disagio della figlia (presentando tra l’altro oltre 300 messaggi ricevuti da parte delle compagne di scuola), al momento della valutazione finale il Consiglio di classe disponeva anche della valutazione psicodiagnostica del distretto socio sanitario che aveva evidenziato un quadro di sensibilità della ragazza ben compatibile con i lamentati disagi conseguenti ad un non agevole inserimento nella classe”.
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