Partiamo da un articolo giornalistico del Corriere del Veneto dove si dice: “A scuola andavano mediamente bene, tranne uno, anche se i loro voti in informatica non davano giustizia, ma hanno voluto strafare gli studenti dell’istituto Itis Marzotto di Valdagno (Vicenza) denunciati per aver violato il sistema informatico del professore, «rubandogli» le tracce dei compiti in classe. In alcuni casi anche per alterare le votazioni riportate sui registri di classe elettronici. Le intrusioni, probabilmente, non sarebbero mai state scoperte se uno dei «pirati» non fosse passato improvvisamente dal 3 al 9 come voto nei compiti in informatica “. Per finire con un sito web di Yahoo Italia dove si fanno domande di questo tipo : “ Devo scoprire la password di un registro elettronico sapendo l’ username. Aiutatemi per favore, è importante!?”.Nel caso di Valdagno c’è chi ha fiutato il talento dello studente che ha violato il registro elettronico. Infatti, uno dei responsabili della Cermit di Thiene, ha dichiarato: “Non discuto il reato, spetta alla magistratura accertare.
Ma quel ragazzo sembra essere veramente in gamba, e dobbiamo dargli una possibilità. Molti dei consulenti delle aziende americane sono stati prima degli hacker”. Pare che la Cermit abbia già contattato un avvocato per offrire al giovane studente l’assistenza legale necessaria a sbrogliare la questione della violazione del sistema informatico scolastico.
Dopodiché è molto probabile che ne seguirà un’offerta di lavoro. Si può riflettere sul fatto che più avanza il possibile della tecnologia, più bisogna custodire la materialità delle relazioni, perché la relazione educativa è incontro, e incontrarsi rappresenta un argine all’idea che tutto possa esaurirsi nella virtualità di un rapporto online.
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