Complessivamente, il contingente di presidi da assegnare a ciascuna regione sale, rispetto alla precedente bozza valevole per questo anno scolastico, da 7.976 unità a 8.787, da cui però bisogna escludere i 55 posti di dirigenti da assegnare ai centri provinciali per l’istruzione per gli adulti.
Si recupererebbero dunque 811 presidi anche se, rispetto all’operazione complessiva di dimensionamento, c’è stato un taglio di 1.434 posti, considerato che le scuole titolari di dirigenza erano 10.221, mentre oggi sono scese a 8.787.
Tutto dunque dovrebbe ripartire dal prossimo anno scolastico, il 2013-2014, ma con avvio graduale, tenendo sempre conto, così come stabilito dalla Corte costituzionale, che nell’ambito del contingente assegnato, ciascuna regione potrà definire autonomamente il numero di alunni per ogni istituzione scolastica a seconda delle diverse realtà territoriali.
Secondo la nuova bozza sul dimensionamento, in Lombardia saranno assegnati 1.247 presidi, in Campania, 1.013, in Sicilia, 885, nel Lazio, 784, in Emilia Romagna, 598. Il criterio per definire il nuovo contingente di presidi è stato quello di dividere per 900 il numero di alunni iscritti alle scuole statali nell’organico di diritto del primo anno scolastico di riferimento del triennio, integrato dal parametro della densità degli abitanti per chilometro-quadrato
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