La “battaglia” che una parte consistente del mondo della scuola ha deciso di combattere contro la legge 107 non conosce sosta e – con il passare dei giorni – sta cambiando nelle modalità e negli obiettivi.
Nelle ultime ore la parola d’ordine che si sta diffondendo fra i precari in attesa di essere assunti è “nessuna domanda volontaria di deportazione”. In pratica molti precari stanno decidendo di non partecipare al piano di assunzioni e, di conseguenza, di rimanere ancora nella propria graduatoria ad esaurimento in attesa di tempi migliori e, soprattutto, con la speranza di poter ottenere una sede se non sotto casa almeno nella propria provincia.
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Ma cosa potrebbe accadere a chi non presenta nessuna domanda?
La legge 107, su questo punto, è piuttosto chiara e altrettanto chiara è la risposta: per il 2015/2016 non potrà ottenere l’immissione in ruolo.
La legge, però, stabilisce anche che le GAE non esaurite al termine del piano di assunzoni continueranno ad avere efficacia.
Il rischio – temono però in molti – è però che con la nuova legge entrino in vigore anche nuove modalità di reclutamento che potrebbero mettere in discussione le regole attuali.
Per la verità nessuno può garantire che le norme attuali non vengano modificate, ma va anche detto che la legge 107, all’articolo 109 lettera c) prevede esplicitamente che per assunzioni del personale docente continua ad applicarsi l’articolo 399 del TU 297/94, “fino a totale scorrimento delle relative graduatorie ad esaurimento”.
Per il momento, quindi, la mancata domanda di partecipazione al piano di assunzioni previsto dalla legge avrà come effetto l’impossibilità di essere assunti in ruolo per il 2015/2016. Di cancellazione dalla GAE di appartenenza la legge 107 non parla affatto.
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