Un fatto che poteva tramutarsi in vera e propria tragedia: una ringhiera in ferro posta su un muretto a fianco di un cancello di accesso ad un asilo a Firenze si è staccata nella mattinata di oggi, poco prima delle nove, finendo addosso ad un bambino di cinque anni.
Come riporta La Repubblica, il piccolo è rimasto ferito, per fortuna, solo lievemente. A precipitare è stata una porzione di ringhiera di circa un metro e mezzo, forse per un allentamento delle viti. Poco dopo l’accaduto è stato comunque chiamato il 112 e un’ambulanza è giunta pochi minuti dopo sul posto. Poi i sanitari hanno portato il bimbo per accertamenti all’ospedale pediatrico.
Adesso sarà esaminata tutta la recinzione per capire se altre parti siano instabili e potenzialmente pericolose. Dalle prime ricostruzioni, come riporta La Nazione, sembra che il bimbo si sia appoggiato all’inferriata e questa sia caduta colpendolo.
Come riporta Il Corriere della Sera il consigliere comunale di Fdi Alessandro Draghi e quello di Q2 Simone Sollazzo si rivolgono all’assessora all’educazione Sara Funaro: “Assessore, sono sicure le nostre scuole? Oppure dobbiamo stare in ansia per i nostri ragazzi?”. I due faranno un’interrogazione urgente sull’accaduto.
Solo ieri un altro episodio di crollo a scuola: a venire giù, nel pomeriggio, una parte del soffitto di una palestra di una scuola elementare di Milano. Il dirigente scolastico, come riportano RaiNews e MilanoToday, ha disposto la chiusura del plesso da oggi, 16 novembre, fino alla fine della settimana.
Dopo il crollo, il comune ha deciso di procedere con una verifica e un intervento sull’intero soffitto della palestra oltre che sui solai di tutto l’edificio. Oggi il sopralluogo per capire lo stato e l’agibilità della scuola.
Ma qual è la condizione dell’edilizia scolastica nel nostro Paese? Il XXI Rapporto sulla sicurezza delle scuole, presentato a fine settembre a Bologna nell’ambito della VIII edizione del Festival della Partecipazione da Cittadinanzattiva, ha diffuso dati interessanti.
Gli edifici costruiti prima del 1976 sono il 47% e l’11% circa è progettato secondo la normativa antisismica e su appena il 3% sono stati effettuati interventi di adeguamento e miglioramento sismici. In netto aumento il numero di edifici progettati secondo la normativa antisismica: 11%. Circa il 58% è privo del certificato di agibilità, il 55% di quello di prevenzione incendi, il 41% del collaudo statico.
Un terzo dei 588 docenti e dirigenti intervistati da Cittadinanzattiva ha segnalato situazioni di inadeguatezza rispetto alla sicurezza della propria scuola, uno su cinque dichiara di non averlo fatto (21%) oppure che alla segnalazione non è seguito un intervento di sistemazione (12%). Gran parte degli edifici presenta a loro dire tracce di umidità (42%) e infiltrazioni di acqua (33%), insieme a distacchi di intonaco (36%) e addirittura crepe (23%).
A causa del Covid numerosi spazi sono stati sacrificati, per aumentare il numero di aule, e ancora oggi non tutti sono stati ripristinati: in particolare, non risultano ancora riutilizzabili laboratori (57%), aule multiuso (46%), biblioteche (36%), refettori (19%), ecc.
Riguardo alle attività di prevenzione, ben l’85% dichiara di aver partecipato a prove di emergenza nella propria scuola, che hanno riguardato in prevalenza il rischio sismico e l’incendio (70%), poche quelli effettuate sul rischio alluvione e vulcanico (rispettivamente 2,6% e 1,4%).
“Chiediamo che si provveda con urgenza ad effettuare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria da parte degli enti locali per prevenire il ripetersi incontrollato degli episodi di crolli strutturali. Indispensabile l’aggiornamento frequente della Anagrafe dell’edilizia scolastica e l’integrazione nella stessa delle informazioni sugli asili nido. Torniamo a chiedere la ripresa degli incontri periodici dell’Osservatorio nazionale sull’edilizia scolastica perché eserciti il suo ruolo di indirizzo e coordinamento sia in relazione al PNRR che alla programmazione triennale ordinaria, che nella diffusione della cultura della sicurezza”, ha detto Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.
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