Sulla questione dei precari continua lo stallo fra Miur e Mef, con il primo ministero ad inseguire il secondo nel tentativo di portare effettivamente a 25mila le prossime assunzioni di ruolo.
Come abbiamo detto nei giorni scorsi, il 12 aprile alla Camera dei deputati, si è tenuto un Question Time in cui ha partecipato il Ministro dell’Istruzione Fedeli, dove si è parlato ampiamente del problema.
“Si riuscirà a garantire al più presto – ha assicurato la ministra – una soluzione effettiva e completa di tutte le problematiche concernenti il precariato nella scuola, valorizzandone le specificità secondo i titoli posseduti e le esperienze professionali maturate, e ad assicurare alle studentesse e agli studenti un avvio regolare delle lezioni”, riferendosi al nuovo percorso di formazione e reclutamento previsto dal decreto della Buona Scuola ad hoc approvato lo scorso 7 aprile.
Ma, come notato già in precedenza, sono i tempi di attuazione del progetto a preoccupare, dato che i primi precari coinvolti nei percorsi selettivi e formativi, infatti, arriveranno ad essere immessi in ruolo solo nel 2021, forse anche 2022, mentre fino ad allora si continuerà con le supplenze annuali, più qualche migliaia di assunzioni l’anno oltre il turn over, mantenendo però le supplenze annuali ad un numero di circa 100mila, troppo elevato per parlare di eliminazione della “supplentite”.
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Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc Cgil, sostiene invece che il pressing sulle 25mila assunzioni dell’organico di diritto deve continuare da parte del Miur: “nonostante le 100mila assunzioni in ruolo degli ultimi 2 anni, dichiara Sinopoli, ancora molti docenti mancano nell’organico di diritto delle scuole. Anche per questa ragione, risulta estremamente elevato il tasso dei supplenti annuali ancora nelle scuole italiane. La soluzione auspicata dalla Ministra Fedeli nel Question Time di mercoledì 12 aprile alla Camera dei Deputati risolve solo una parte dei problemi di organico della scuola superiore. È tuttavia necessario che lo stanziamento sia dedicato al numero complessivo dei 25mila docenti dell’organico di fatto come ha quantificato lo stesso MIUR. Il MEF deve sciogliere al più presto la riserva sulle risorse.
Il leader della Flc Cgil pensa anche ai docenti dell’infanzia, esclusi dalla Buona Scuola: “resta da dare soluzione al problema dei docenti della scuola dell’infanzia, che non sono stati assunti nel piano nazionale di stabilizzazione e ai quali il decreto delegato sul sistema integrato 0-6 non ha reso giustizia, né ha fornito alcuna previsione”.
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