Sulla base del Dpr n. 80 del 2013 sono stati inclusi non solo le scuole, ma anche i presidi nel processo di valutazione, per cui si dà incarico all’Invalsi di emanare, entro dicembre 2014, gli indicatori per la valutazione dei dirigenti scolastici, che saranno inseriti nell’ambito di una “proposta organica di valutazione della dirigenza scolastica che sarà oggetto di un confronto con le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali da parte del Ministero dell’istruzione”, anche se, specifica la direttiva, “nel valutare il loro operato bisognerà prestare attenzione tanto agli obiettivi di miglioramento della scuola individuati attraverso il rapporto di autovalutazione quanto alle aree di miglioramento organizzativo e gestionale delle istituzioni scolastiche direttamente riconducibili all’operato del dirigente scolastico”.
“Se un dirigente non può scegliere le persone che lavorano all’interno della scuola e se la libertà didattica degli insegnanti è senza limiti è difficile ammettere l’idea che i risultati dell’apprendimento possano poi essere ricondotti all’operato dei dirigenti”, sottolineano le associazioni dei presidi.
“La valutazione dei dirigenti scolastici è indispensabile ma va avviata insieme a quella dei docenti e dell’amministrazione scolastica. Tutte le componenti vanno sottoposte a valutazione perché tutte hanno una responsabilità sull’esito del servizio”.
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