Attualità

Sì, viaggiare… da Nord a Sud, con Erasmus+ si riparte alla scoperta dell’Europa per crescere e imparare

E potresti ripartire, certamente non volare, ma viaggiare… Così cantava Lucio Battisti qualche decennio fa. E la scuola è ripartita. Dopo gli anni bui della pandemia, le ragazze e i ragazzi italiani hanno ricominciato a viaggiare, i cancelli degli istituti si sono riaperti al mondo ed è ripreso il percorso di crescita umana, culturale e professionale per migliaia di studenti e professori. Un percorso reso più agevole dalla presenza di Erasmus+, il Programma dell’Unione europea nei settori dell’Istruzione, della Formazione, della Gioventù e dello Sport. Suddiviso in Azioni-chiave, Erasmus+ 2021-2027 dispone di una dotazione finanziaria pari a 28,4 miliardi di euro, un importo quasi doppio rispetto al Programma precedente, con l’obiettivo di coinvolgere oltre 10 milioni di persone.

Per quanto riguarda l’istruzione, è l’Azione chiave 1 la più importante, perché è quella che intende incoraggiare la mobilità degli studenti e del personale. Le organizzazioni possono prevedere di inviare studenti e personale in altri Paesi partecipanti o accogliere studenti e personale provenienti da altri Paesi. È prevista anche la possibilità di organizzare attività didattiche e formative.

Le scuole, dicevamo, hanno risposto positivamente, in massa, e la riapertura delle frontiere ha generato, da Nord a Sud, un fiorire di progetti molti dei quali finanziati da Erasmus+.

È il caso del Liceo Linguistico e delle Scienze Umane “De Cosmi” di Palermo che, nell’ambito del progetto “Ringiovanire la nostra scuola”, ha messo a punto quattro  percorsi di job shadowing, che consiste nell’osservare il lavoro dei colleghi all’estero, allo scopo di esplorare le metodologie di formazione, il materiale didattico e gli strumenti adottati nelle scuole del Paese scelto, ma anche di costruire relazioni, scambiare esperienze e acquisire nuove strategie di insegnamento e valutazione.

Per realizzare questo progetto – ci dice Agnieszka Kwiatek, docente di spagnolo e uno dei motori della progettualità in chiave europea del De Cosmi – abbiamo rinnovato la collaborazione con quattro scuole europee con le quali avevamo già lavorato proficuamente in passato: Rudbeck di Sollentuna (Stoccolma), Liceo III di Danzica, Liceo LXXVIII di Varsavia, Instituto San Mateo, Bachillerato de Excelencia (Madrid). L’intento era quello di creare una formazione “su misura” per rispondere agli interessi e necessità del nostro staff, tenendo sempre conto della centralità degli alunni. La formazione all’estero in ambienti stimolanti doveva creare, ed ha creato, nuove sinergie fra il nostro personale. Volevamo che il nostro staff intraprendesse nuovi contatti per progetti futuri, prendesse spunti per l’educazione ambientale, nuove metodologie, per la maggiore partecipazione degli alunni nella nostra comunità, per una più efficace digitalizzazione.

Tanti altri progetti sono stati realizzati dal De Cosmi: in ambito ecologico in partenariato con Bruxelles, in campo letterario con l’associazione degli scrittori della Provincia di Castellon, in Spagna. Per finire, un job shadowing in entrata, realizzato ospitando docenti e dirigenti in visita dalla Polonia e dalla Svezia.

Non è da meno il Liceo Statale “Boggio Lera” di Catania, che in quest’anno scolastico ha realizzato cinque progetti Erasmus+. Spicca tra tutti “Group Mobility of School Students – Cleaner City for a cleaner Future”, progetto condotto in partenariato con la scuola tedesca Kaufmännische, Stuttgart-Nord.

Il progetto, conclusosi qualche mese fa, ha previsto diverse occasioni per scambi, dibattiti, confronti, osservazione e produzione di materiale relativo alle tematiche della sostenibilità e della protezione dell’ambiente, con particolare focus sulle problematiche legate alla produzione di rifiuti, il loro smaltimento e riciclo. Oltre alle attività in sede scolastica sono state effettuate diverse escursioni nella città di Stoccarda in attività di documentazione (ad esempio di iniziative di “city cleaning”), nelle vineyard di Uhilbach per assistere a progetti di produzione agricola sostenibile, nella città di Blaubeuren per osservare e confrontare diverse tipologie di architettura cittadina, ma anche di ambienti naturali protetti.

Da sud a nord della penisola, interessante l’esempio dell’IIS “Bertrand Russel” di Milano, recentemente consorziatosi con l’IIS “De Nicola e l’IIS “Erasmo da Rotterdam”, entrambi di Sesto San Giovanni. Un consorzio ufficialmente accreditato dall’agenzia nazionale Indire e finanziato dal programma Erasmus+ per il settennio 2021-2027.

Di particolare interesse, un programma di formazione per docenti e studenti a cura degli esperti francesi del programma “ATOLE” (ATtention à l’écOLE), nato dagli studi in neuroscienze dell’INSERM, l’Istituto nazionale francese per la salute e la ricerca medica. ATOLE è un progetto attivo in Francia dal 2015, il cui obiettivo è insegnare a studenti e docenti come funziona il cervello, quali sono i meccanismi che regolano l’attenzione e la concentrazione e come riconoscere e contrastare le forze esterne e interne che distraggono, riscoprendo il piacere della piena concentrazione.

Ugualmente stimolante anche un altro progetto di mobilità a Malaga, in cui un gruppo di docenti degli istituti consorziati ha partecipato al corso “ Innovative Mathematics and Science Teaching – STEAM Education”, confrontandosi con la spinosa questione di una didattica della matematica più coinvolgente e motivante che ci liberi alla fine da ”la matematica non sarà mai il mio mestiere”, un “destino” che non è affatto scritto nel DNA de popolo italiano.

Gabriele Ferrante

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