Categorie: Politica scolastica

“Si vuole imporre la riforma senza il sì del popolo”

Siamo aperti al dialogo, la riforma deve essere condivisa, senza il consenso della gente non si va avanti. Sono concetti che il Governo negli ultimi 10 mesi ha espresso tantissime volte nel parlare e proporre la ‘Buona Scuola’. Anche nelle ultime ore, il premier Renzi ha ammesso degli errori e di essere “pronto a ragionare”. Quella dell’ascolto della “base”, però, è una concezione che agli occhi degli addetti ai lavori comincia a vacillare.

“Si è cercato e si sta cercando una democrazia senza popolo e senza società. Sulla scuola Renzi ha detto “abbiamo sbagliato”, lo dice perchè c’è stato un risveglio della società”, ha dichiarato Stefano Rodotà domenica 7 giugno, a Roma, nel corso del suo intervento alla convention della Coesione sociale di Landini.

“Se Renzi, sulla questione della scuola, ha ammesso i suoi errori è perchè perfino lui che ha imbracciato il credo della Thatcher, e cioè che la società non esiste, si è reso conto che se la società si muove perfino lui deve farne i conti”, ha aggiunto l’accademico a lungo sostenuto dal Movimento 5 Stelle in occasione dell’ultima elezione del presidente della Repubblica. Che poi ha insistito su un punto: “È in discussione la democrazia in questo paese. Ho l’impressione che Renzi se la voglia giocare tutta all’interno della sua minoranza per uscire dalla difficoltà con i suoi oppositori interni”. “Regola le sue partite interne ma si è reso conto anche che la società forse esiste”, ha concluso.

 

{loadposition eb-scuola-italia}

 

Sulla stessa lunghezza d’onda, seppure parlando da una posizione più tecnica e meno politica, si posiziona Massimo Di Menna, segretario generale della Uil Scuola. “Il Premier Renzi oggi si dice pronto a correzioni. Bene, ma basta con la favola dell”ascolto’ e degli ‘intoccabili’. I punti critici da affrontare sono chiari: pluralismo culturale e libertà di insegnamento, piano assunzione e precariato, super poteri dei dirigenti, sistema di valutazione con competenze tecnico professionali, tutele contrattuali”.

Di Menna si dice deluso: dal Governo giungono segnali di apertura solo a parole. Poi, nei fatti, va avanti di testa sua.  “Abbiamo illustrato e spiegato più volte le proposte di merito”, spiega il sindacalista. “Proposte consegnate in audizione al Senato, al ministro, alla Presidenza del Consiglio, al Pd. Il Presidente del consiglio fermi il Miur e rapidamente approfondisca. Confermiamo la nostra disponibilità ad un incontro risolutivo. È ora di assicurare rispetto e serenità a chi fa funzionare, anche senza i dovuti riconoscimenti la nostra scuola. Occorre piuttosto assicurare sostegno e modernizzazione. Il premier ha ammesso errori, bene, ora non ne faccia altri”, conclude il sindacalista Confederale.

 

Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Concorso docenti di religione, proroga delle domande all’8 luglio: resta fermo il possesso di requisiti e titoli al 2 luglio

Resta fermo il possesso dei requisiti e titoli prescritti per l’ammissione alla procedura concorsuale alla…

03/07/2024

Dilaga la dismorfofobia fra gli studenti. Il rimedio: psicoterapia, riflessione, conoscenze culturali approfondite

«Ho 20 anni e mi vedo bruttissima. Mi capita da quando ne avevo 13. Da…

03/07/2024

Percorsi abilitanti, docenti di sostegno e concorsi, il ministro Valditara risponde al question time – DIRETTA ore 15:00

Oggi, mercoledì 3 luglio alle ore 15.00 in diretta dalla Camera, il ministro dell’Istruzione e…

03/07/2024

Generazione Z: il lavoro è accettato solo se gratificante

Se il salario è fondamentale per svogere un lavoro, altrettanto importante è la gratifica che…

03/07/2024

Autonomia differenziata: 4 Regioni chiedono il referendum abrogativo

Contro l’Autonomia differenziata, che dividerebbe il Paese in altrettante piccole autogoverni e fra cui avrebbe…

03/07/2024

Nel centenario di Danilo Dolci: nonviolenza, maieutica reciproca e l’immaginazione di un mondo più giusto

   Danilo Dolci nasceva cent'anni fa, il 28 giugno, a Sesana, che allora era italiana…

03/07/2024