All’istituto superiore «Tommaso D’Oria» di Ciriè gli studenti non sono entrati in classe, lamentando di essere in troppi.
L’affollamento sarebbe dovuto, scrive La Stampa, all’accorpamento di due classi, avvenuto dopo l’inizio della scuola. Fusione che interromperebbe una continuità didattica e che presenterebbe, sempre secondo gli allievi e i rappresentanti di classe, anche dei problemi di sicurezza.
«Il Decreto di Prevenzione Incendi nelle Scuole – scrivono i ragazzi e i genitori- prevede un affollamento massimo di 26 persone per aula, in considerazione di ciò ed in considerazione del fatto che la scuola non possiede il Certificato di Prevenzione Incendi e che in tal caso sarebbe costretta a prendere misure straordinarie di tipo gestionale che difficilmente potranno compensare la criticità in essere».
«La faccenda è molto chiara – spiega la dirigente dell’istituto di Ciriè. Una circolare del Miur specifica che non si possono comporre una classe da 13 e una da 14. Abbiamo misurato l’ambiente dove staranno i ragazzi con un ingegnere che ha assicurato come non ci siano problemi di sicurezza. Questa è una storia assurda che avrebbe dovuto essere risolta a luglio».
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