Sono una studentessa del Corso di Laurea di Scienze della Formazione Primaria dell’Università degli Studi di Palermo. Vorrei informare la redazione sulle condizioni in cui versano tutti gli studenti del suddetto corso di laurea.
Nonostante l’esorbitante aumento delle tasse legato ad una diversa suddivisione delle fasce di reddito, ci ritroviamo senza aule in cui seguire le lezioni e, sebbene si siano rese disponibili aule di altre facoltà, gli orari ed i giorni in cui sono libere non si incastrano bene con gli altri impegni universitari quali frequenza di tirocinio e laboratori obbligatori. Il disagio si è presentato a partire dall’A.A. 2014/2015 quando la struttura che ci ospitava sia durante le ore di lezione che laboratoriali, Il Reale Albergo delle Povere sito in corso Calatafimi a Palermo, ha accusato segni di cedimento. Contattato chi di dovere, sono state prese le prime misure di sicurezza, la struttura è stata circondata da impalcature ed il primo piano dell’edificio è stato dichiarato inagibile. Questo ha causato molti disagi perché molte aule sono state sottratte al regolare svolgimento delle attività e gli studenti si sono dovuti adattare lungo i corridoi e negli spazi dove in genere si trascorre la pausa.
Nei mesi di aprile-maggio abbiamo addirittura seguito le lezioni in compagnia degli operai per la messa in sicurezza del piano terra e, finalmente, prima delle vacanze estive abbiamo appreso che durante uno degli ultimi consigli del corso di laurea tale sede era stata esclusa dalla possibilità di poter ospitare nuovamente studenti ed insegnanti. Contestualmente a tale decisione era stato assicurato che lezioni e laboratori obbligatori, a partire da ottobre 2015, si sarebbero svolti nella cittadella universitaria, in Viale delle Scienze, prendendo in prestito anche aule di edifici non strettamente legati al nostro corso di laurea.
La grande delusione per noi studenti è arrivata a settembre, quando lo stesso consiglio ha decretato che l’Albergo delle Povere, o perlomeno il piano terra, risulta sicuro per lo svolgimento dei laboratori obbligatori, mentre il primo piano resta inagibile e l’impalcatura che lo sorregge ne è la dimostrazione. Impalcatura che, dovendo sostenere il tetto dell’edificio, va a sovraccaricare il peso che deve sorreggere il pavimento delle aule al primo piano e di conseguenza il tetto sulle nostre teste.
Le lezioni invece, a poche settimane dal loro presunto inizio, non sappiamo dove verranno svolte, in quanto, come scritto sopra, le aule che sono state messe a disposizione dalle altre facoltà sono libere in orari in cui noi siamo a scuola a svolgere le ore di tirocinio oppure impegnati nei laboratori che si svolgono in delle giornate stabilite.
Vi scrivo perché ci sentiamo soli all’interno di un sistema pieno di falle, stiamo affondando e la cosa peggiore è che per qualche secondo abbiamo pure pensato di giustificare tutta questa indifferenza che riceviamo. Veniamo trattati con superficialità, come se non avessimo una vita, un lavoro, una famiglia. Siamo senza un tetto e vagabondiamo con la speranza che qualcuno dia voce al nostro reale disagio. Cordiali saluti, Tutto il corso di laurea in SFP, Palermo.
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