Le insegnanti intanto il 3 luglio bloccheranno il primo giorno dei centri estivi destinati ai bambini delle scuole materne, mentre il Comune di Bologna è stato costretto a ridurre l’offerta a sole sei scuole.
“Noi maestre, sfinite fisicamente e moralmente dall’anno di lavoro ancora in corso, questa volta diciamo no“: così dicono secondo quanto riporta La Repubblica.
“E’ chiaro a tutti che la didattica non può proseguire oltre il mese di giugno e che a luglio i bambini hanno bisogno di attività ludiche all’aria aperta. Per tutto ciò ci sono le polisportive”.
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“E’ semplice capire che, essendo aperte solo sei scuole, molte di noi saranno spostate e concentrate in scuole dove dovranno occuparsi di bambini che non conoscono in alcun modo, oltretutto in ambienti che superano i 30 gradi (essendo le sezioni prive di condizionatori). L’amministrazione ci dovrebbe spiegare come si può fare attività didattica in queste condizioni”.
“Le giornate di sette-otto ore lavorative si sono dimostrate presto usuranti“, si legge nel volantino pubblicato da Repubblica. Tanto che “il numero delle malattie è cresciuto in maniera rilevante ed è facile comprendere quanto sia umanamente impossibile mantenere una professionalità oltre le cinque ore frontali giornaliere, con 25 bambini”. Quanto poi ai centri estivi, per il sindacato sono un “demansionamento” delle maestre: “i ‘campi estivi’ non sono ruolo delle insegnanti, preparate a fare didattica e non animazione. non siamo disposte a svilire e svendere la nostra professionalità”.
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