Perché ci siamo un po’ persi…persi e frammentati ed ora abbiamo bisogno di ri creare quell’unicità fatta da tante parti distinte che ci caratterizza.
È questo il progetto educativo e lo slogan dell’anno scolastico 2020-21 nella nostra scuola dell’infanzia e primaria, l’Istituto Canossiano di via Benaco 9, in Milano.
Una scuola che non si è mai fermata negli anni e che non si ferma nemmeno adesso con tutte le criticità legate alla situazione sanitaria che stiamo vivendo. Una scuola in una realtà milanese, la zona 4, in continuo divenire, trasformarsi, ma salda e ancorata al suo territorio e al suo carisma.
Era sabato 12 settembre e stavo guardando il telegiornale, dove esperti e politici si chiedevano se la scuola riaprisse oppure no. Ero basita. Noi siamo già aperti da più di una settimana mi dicevo…basta volerlo.
Esatto. Basta volerlo. Ma volere cosa?
Ci siamo interrogati su come i nostri alunni e le loro famiglie sarebbero ritornati a scuola dopo questo periodo di incertezze e difficoltà, perché volevamo la loro serenità.
Ci siamo preparati per una didattica innovativa ed inclusiva, abbiamo rinnovato i nostri metodi, ci siamo aggiornati, perché volevamo modernità e accoglienza.
Ci siamo messi in gioco nei mesi di lockdown lavorando al di la della nostra scuola e del nostro tempo scuola, perché volevamo continuità didattica.
Abbiamo reso gli ambienti sicuri, belli, colorati e gioiosi, nel rispetto delle regole, perché volevamo tutelare i nostri alunni.
Questa forza di volontà, questo essere presenti all’interno delle nostre famiglie, Maddalena di Canossa, la nostra fondatrice, lo ha esplicato in maniera molto chiara tanto tempo fa, in una frase la cui attualità fa rabbrividire:
“La scuola è la messe che costa più cara ma che rende maggior frutto: dipendendo dall’educazione la condotta di tutta la vita”
Questo è ciò in cui noi crediamo e ciò per cui abbiamo riaperto, nonostante le difficoltà economiche, gli spazi rivoluzionati, l’incertezza del futuro.
Abbiamo aperto a tempo pieno, con mensa, pre e post scuola, tutti i docenti presenti a scuola, specialisti per il sostegno, ambienti a norma, percorso psicologico di accompagnamento alle nostre famiglie. Ma soprattutto abbiamo riaperto con ciò che maggiormente ci contraddistingue: accoglienza.
Non bisogna solo interrogarsi su come fare: bisogna fare.
Buon anno scolastico a tutti
Barbieri Valentina
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