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Sicilia, Bianca Lancia, rivive grazie a Medievalia

Nella storia spesso si tramanda la narrazione di personaggi resi celebri dai cronisti dell’epoca, da romanzieri e da cantori, trascurando invece personalità che sono state determinanti nel corso degli eventi e forse mai ricordati.

La donna aristocratica nella società medievale, la castellana, svolgeva un ruolo di prim’ordine poiché attorno a lei ruotava la vita sociale e culturale del borgo.
Medievalia, la Rassegna di storia e arte, ideata dall’avv. Nino Germanà, ha voluto rievocare alla memoria la vicenda storica e umana di Bianca Lancia. A giudizio del prof. Angelo Consolo sono queste figure minori con i loro carismi, con la loro vocazione alla famiglia e con la loro fermezza di carattere a dare senso alla maternità responsabile, concetto molto caro alle regnanti di quel periodo e valore universale in tutti i tempi.
“Si sa ben poco di questa nobildonna – ha dichiarato l’avv Nino Germanà – poiché la documentazione pervenutaci in parte è carente, ma le informazioni e la ricostruzione della sua storia di “Signora del castello di Brolo” e di madre, la dobbiamo al moralista Consolo che con scrupolosità di storico e con la sensibilità del teologo ha ricostruito i tasselli mancanti di questa storia scritta al femminile”.
Interessante e originale la conduzione della serata fatta dalla giornalista Stefania Bonifacio, la quale ha sottolineato, accompagnandosi con proiezioni, l’associazionismo tra la struttura architettonica del castello e la donna, icona della società medievale. Persino i luoghi influenzano i personaggi, come ha ben sottolineato l’architetto Alessandro Barocchi, focalizzando l’attenzione sugli spazi interni ed esterni del turrito maniero e del formicolante borgo medievale.
Nell’ambito dell’interessante spettacolo è stato conferito il premio “Bianca Lancia” a tre donne impegnate nell’ambito della società: la preside Pina Germanò per la professione di dirigente scolastico espletata con grande carica umanitaria nella scuola, la prof.ssa Maria Ricciardello, per la sua brillante missione didattica condotta con trascinante entusiasmo in Sicilia e nei progetti formativi all’estero e dal 1997 Assessore alla Pubblica Istruzione e alla Cultura di Brolo, la dott.ssa Carla Scaffidi, ginecologa e medico di pronto intervento negli stati di emergenza in Sicilia e in Italia, una sorta di angelo della sanità le cui qualità umane sono da esempio nella categoria dei medici.
Un evento questo che si distingue dalle premiazioni standardizzate e coniate in certi stereotipi che si riducono alla consegna di targhe e che invece è stato caratterizzato da argomenti storici, da quadri psicologici, da raffinatezze poetiche e da profondi contenuti teologici. Tra questi spicca il valore del “matrimonio indissolubile”, forza morale e spirituale che è il titolo del recente volume di Angelo Consolo, che in appendice riporta la storia di questa dolce castellana che dal medioevo a oggi sembra suggerirci la vocazione alla maternità.
Redazione

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