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Sicilia, proposta “l’ora dell’autonomia”

Inizia così la circolare n. 13 del 26 aprile emessa a forma congiunta dal dirigente generale del Dipartimento istruzione della regione siciliana, dott.ssa Patrizia Monterosso e dal direttore regionale dell’ufficio scolastico Regionale, dott. Guido Di Stefano.

La circolare recita: “Tale festività, inserita nel calendario scolastico della regione siciliana, rappresenta, per i giovani studenti siciliani, motivo di approfondimento sulla conoscenza e sulle opportunità offerte dal nostro Statuto speciale… Si invitano, pertanto, i sigg. dirigenti scolastici, nell’approssimarsi di tale ricorrenza, a sensibilizzare e coinvolgere gli studenti con dibattiti e approfondimenti per la promozione e la conoscenza dello Statuto della nostra regione.
La proposta ed il suggerimento dell’Assessorato e della Direzione si rende pratici e concreti nel suggerire l’introduzione “dell’ora di autonomia, un modulo particolare da proporre con il supporto di letture, seminari, elaborazioni scritte, basate su testi scelti liberamente dai docenti o tratte da materiali di conoscenza pubblicati sui siti della regione.
E’, infatti, compito della scuola, insegnare, istruire, far conoscere gli strumenti legislativi quali la Carta costituzionale e lo Statuto della regione siciliana, ma sarebbe altrettanto educativo poter testimoniare con i fatti la vera autonomia.
Certamente con questa iniziativa, lodevole e significativa per la giornata celebrativa, che ricadendo di sabato, trova diverse scuole con attività didattica sospesa, non si esaurisce l’attività di educazione al senso civico, prerogativa fondamentale per la formazione dei futuri cittadini, e come tale, trasversale a tutte le discipline e a tutti gli insegnamenti.
La proposta dell’ora di autonomia potrebbe diventare una peculiarità delle scuole siciliane se, all’insegna dell’autonomia, che in materia scolastica è pregna di valenza giuridica, si potesse aumentare di un’ora il carico orario degli studenti siciliani e non essere costretti a “rubare tempo” ad altre discipline per rispondere ad un preciso compito educativo e formativo.
Nell’ora dell’autonomia (33 ore in un anno) si potrebbe gradualmente costruire un percorso didattico sistemico e funzionale per una presa di coscienza della storia, della lingua, della cultura, delle tradizioni che connotano la sicilianità, le cui peculiari caratteristiche dovrebbero essere note e assimilate dagli studenti che frequentano le scuole dell’Isola, culla di civiltà e centro di Mediterraneo.
I nostri ragazzi , spesso, diventano grandi senza conoscere la storia della Sicilia, la storia del paese, l’importanza di alcuni personaggi, conosciuti soltanto per nome, perché ad essi è dedicata una via o una piazza. Esca, quindi, dalle sale gialle e rosse di palazzo dei Normanni l’autonomia siciliana e diventi veicolo di cultura e di vera coscienza civica.
L’annunciato nascente federalismo, ben si coniughi con la storica e illuminata intuizione dei nostri padri autonomisti, che hanno lottato per un’ideale non sempre e non adeguatamente compreso da coloro che li hanno succeduti negli scranni di sala d’Ercole.
Il consiglio di poter apportare suggerimenti e proposte all’organizzazione della giornata dell’autonomia regionale render certamente attivi e responsabili i docenti a farsi promotori di iniziative e azioni didattiche opportune e funzionali allo scopo. 
Diventa, infatti, prioritario registrare le ricadute formative generate dall’ora di autonomia e valorizzare al meglio tutte le occasioni didattiche, anche se scaturite dalle annuali celebrazioni delle giornate tematiche.
 
Giuseppe Adernò

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