Sono un docente di scuola secondaria superiore e mi permetto di palesare le mie perplessità riguardo alla preannunciata riapertura in presenza delle scuole secondarie di secondo grado, in una situazione ancora molto problematica dal punto di vista sanitario.
Attualmente continuo a ricevere email da parte di genitori di miei studenti che mi avvisano della positività dei loro figli al Covid-19 e proprio l’altro giorno una email di una madre che ci metteva al corrente del fatto che il marito è ricoverato in ospedale per polmonite da Covid-19, che anche lei è positiva e che i figli dovranno essere sottoposti a tampone.
La situazione non è per nulla rassicurante e ritengo che riaprire le scuole superiori in presenza (addirittura sembrerebbe prima della pausa natalizia) rappresenterebbe un serio rischio di contagio non solo per la comunità scolastica, ma conseguentemente anche per tutti i cittadini.
Come ha recentemente evidenziato Rino Di Meglio – coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti – fino al 31 ottobre si sono registrati quasi 65.000 casi di Covid-19 tra i banchi. Dato ancor più allarmante considerato che questi dati riguardano solamente 2.546 comuni sugli oltre 6.700 in cui ha sede una scuola (molto al di sotto della metà del numero complessivo) e che il periodo considerato è poco più di un mese dall’apertura delle scuole.
Non penso che molti docenti raggiungano la scuola in autobus, è evidente che la maggior parte dei docenti contagiati (nonostante distanziamento e uso delle mascherine) ha contratto il virus all’interno della scuola. È scientificamente provato che se in un ambiente chiuso si trova una persona positiva al Covid-19 dopo qualche ora l’aria si impregna di droplets infette e le mascherine stesse si impregnano, non riuscendo più a garantire protezione. Aggiungiamo che abbiamo classi molto numerose, io stesso insegno anche in classi di 27 studenti.
Ricordo che il contagio contratto sul luogo di lavoro è equiparato a infortunio sul lavoro.
Per tutti i motivi sopra esposti – nonostante sia convinto che la didattica in presenza sia insostituibile e che si debba fare di tutto per garantirla- ritengo che in questo momento sia prioritario per tutti il diritto alla salute e che pertanto sia avventata una frettolosa riapertura in presenza delle scuole superiori.
Mi auguro che le lezioni in presenza verranno autorizzate quando la situazione epidemica sarà realmente sotto controllo, anche perché in caso contrario -nonostante molti continuino a non volerlo capire e affermino il contrario- ci sarà una nuova impennata di contagi che poi si propaghera’, come è già successo, direttamente all’interno delle famiglie.
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