Sicurezza edifici, gli Enti locali temono tagli agli interventi programmati
Quello della mancanza di sicurezza negli istituti scolastici è ormai come un vecchio motivetto che ha avuto successo ed ogni tanto torna di moda. Stavolta a riproporlo è stata, il 7 luglio, la Conferenza delle Regioni, che assieme ad Anci e Upi, ha approvato un documento nel quale si spiega che il problema “sta assumendo le dimensioni di una emergenza nazionale, come risulta dai dati resi noti a seguito di varie indagini condotte sia a livello nazionale che locale“.
Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha poi sottolineato che il documento contiene delle precise richieste ai decisori politici ed ai responsabili dell’azione di Governo. In particolare si chiede loro di non ridurre nella manovra economica gli importi già stanziati per le opere di ristrutturazione o di rinforzo degli edifici già in programma: “occorre avere certezza – ha detto Errani – nella continuità dei finanziamenti statali, rispettando i diversi livelli di programmazione e di gestione degli interventi, così come previsto dalla normativa. Infine il documento ribadisce che gli interventi di edilizia scolastica siano esentati dal rispetto del Patto di Stabilità“.
Come dare torto a Conferenza delle Regioni, Anci ed Upi. L’impressione è che ancora oggi si continui ad operare a seguito delle tragedie: tanto che l’ultimo piano straordinario di 358 milioni, varato nel 2010, sotto il controllo dei ministeri dell’Istruzione e delle Infrastrutture, ha puntato a sanare solo lo stato di alta pericolosità di alcune centinaia di istituti. Della tanto attesa anagrafe degli edifici non si hanno più notizie: il tavolo ministeriale incaricato di completare il censimento entro il 5 agosto 2009, lo scorso mese di Ottobre era giunto, a quanto risulta, al 60% dei rilevamenti.
Ad oggi sarebbero oltre 20.000 gli edifici scolastici ancora non a norma, in pratica più della metà totale. Non solo, la più volte annunciata ‘anagrafe’
Anche dall’ultimo rapporto annuale di Legambiente sull`edilizia scolastica, ‘Ecosistema Scuola 2011’, risulta che il 36% degli istituti “è in situazione di emergenza, con una percentuale delle scuole che necessita di interventi di manutenzione straordinaria che negli ultimi anni non ha fatto registrare variazioni positive: su 42.000 edifici, infatti, la metà è situata ancora in aree a rischio sismico“.
Non solo: la certificazione di prevenzione incendi è stata effettuata solo nel 35,4% dei casi e le scale di sicurezza sono presenti in poco più del 50%. Ammontano a quasi 85 milioni, secondo Legambiente, i fondi che servirebbero per gli interventi di manutenzione straordinaria.
Anche in quell’occasione, dal rapporto emergevano temi come quelli pronunciati da Errani: la scarsità e la discontinuità delle risorse finanziarie, ma anche l’impossibilità di lavorare su una programmazione e pianificazione a medio e lungo termine. Parole che ciclicamente tornano. Per poi dissolversi nella routine quotidiana. E poi tornare in auge fino al prossimo rapporto. O, purtroppo, alla prossima tragedia.