Sicurezza, il Governo Monti fa sul serio

Dopo una settimana di critiche e perplessità, derivanti da decisioni e dichiarazioni troppo distanti dalle emergenze espresse dai lavoratori e dai loro rappresentanti, l’immagine del ministero dell’Istruzione torna a recuperare quella credibilità che aveva contrassegnato le prime settimane del nuovo corso “targato” Profumo: a far alzare le quotazioni del Miur sono state prima le dichiarazioni dello stesso Ministro a proposito della volontà di chiudere una volta per tutte il cerchio attorno all’anagrafe degli edifici scolastici, al fine di recepire informazioni utili a pianificare gli interventi di manutenzione ed assistenza. In effetti, gli ultimi dati indicano che non c’è tempo da perdere: almeno un istituto su tre, in particolare quelli costruiti prima degli anni Settanta, è privo di certificazione antisismica e necessita di interventi.
Nello stesso giorno in cui il Governo ha iniziato a verificare la fattibilità delle liberalizzazioni, Profumo ha spiegato che presto, probabilmente già la prossima settimana, lo stesso Consiglio dei ministri sarà chiamato ad esprimersi “sull`edilizia scolastica orientata alla sicurezza: occorre una particolare attenzione perché la scuola – ha aggiunto il ministro dell’Istruzione – è il primo contatto dei cittadini con lo Stato“.
Mentre Profumo annunciava l’esigenza di occuparsi in modo capillare della sicurezza degli edifici scolastici, la Rete degli Studenti rendeva pubblico un aneddoto, sullo stesso tema, che sembra confermare l’attenzione dei piani alti del Miur per la delicata questione. Dopo essere scesi in piazza in migliaia per sollevare il tema dell’edilizia scolastica e aver diffuso questionari sulla sicurezza e vivibilità delle nostre scuole, alcuni giorni fa gli studenti hanno segnalato su Facebook la presenza di tanti istituti pericolanti, in particolare di alcune scuole di Castelvetrano, Mazara del vallo e Trapani; la denuncia è stata ripresa dalla giornalista Mila Spicola, che ha puntato il dito sulla incuranze delle istituzioni di fronte a dati sempre più allarmanti. Il dibattito on line, come accade spesso negli ultimi anni su internet, si è presto ampliato. Sino ad arrivare all’attenzione del ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca: il Ministro non solo risposto agli studenti, ringraziandoli della segnalazione e comunicandogli l’impegno del governo per la messa in sicurezza delle scuole, ma lo ha fatto utilizzando Twitter, uno dei loro strumenti di comunicazione preferiti.
Meritandosi gli elogi della stessa Rete degli Studenti: “dopo tre anni di governo Berlusconi e di Ministro Gelmini contraddistinti da un’assoluta mancanza di interesse per i problemi veri delle scuole e assenza di volontà di ascoltare e dialogare con gli studenti e tutto il mondo della scuola, riteniamo un segnale importante che un ministro ascolti l’esigenze e i problemi che vivono gli studenti e si attivi per risolverli e soprattutto che lo faccia utilizzando un linguaggio innovativo come quello dei social network”. Rimane ora da vedere se alla politica degli annunci seguirà ora quella dei fatti.
Alessandro Giuliani

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