Necessario “definire con chiarezza il potere del dirigente scolastico di adottare provvedimenti urgenti in caso di rischio e di informare per iscritto ente proprietario della scuola, Prefetto e autorità giudiziaria”; cruciale “chiarire le responsabilità degli enti proprietari degli edifici”.
Questi i concetti espressi nel quarto punto che Save the Children e Cittadinanzattiva indicano nel manifesto per una proposta di legge sulla sicurezza scolastica, presentato in questi giorni a Roma, presso la Camera dei deputati.
Infatti secondo il manifesto solo “superando le ambiguità e le lacune normative esistenti” è possibile “garantire un’attivazione reale e coordinata per la sicurezza degli studenti e del personale”.
A tal riguardo si ricorda che nel 2018 è stata presentata alla Camera da parte dell’onorevole Virginia Villani del M5S, una proposta di legge di modifica del Testo Unico della sicurezza (Dlgs 81/08) che chiarisce le responsabilità dei dirigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro degli edifici scolastici e precisa gli obblighi degli enti proprietari relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari ad assicurarla.
Una modifica che si è resa necessaria visto che Il Testo Unico, pur indicando che gli obblighi del Dirigente Scolastico si intendono assolti con la richiesta del loro adempimento, non specifica su chi ricadano le responsabilità (se dirigente ha ottemperato agli obblighi) qualora si concretizzino danni a cose e persone.
In tal modo il dirigente scolastico si assume più responsabilità di quelle che può effettivamente sostenere considerando che gli edifici scolastici pubblici sono di proprietà degli enti territoriali e che i DS non hanno autonomia di spesa né budget specifico per garantire interventi essenziali per la manutenzione del bene immobile.
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