“La scuola sicura, la scuola che vogliamo”. Questo il titolo del convegno organizzato dall’Associazione Nazionale Presidi, incentrato sul delicato tema della sicurezza nelle scuole. In apertura la breve introduzione del presidente Antonello Giannelli che ha poi lasciato la parola al ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, in videocollegamento:
Giannelli: “Le strutture scolastiche soffrono di scarsa manutenzione in maniera variegata nel nostro Paese. In media abbiamo un evento di crollo ogni 3-4 giorni nelle scuole italiane secondo la rilevazione di Cittadinanzattiva. Per crolli si intende anche piccoli distacchi di intonaco, ma ci sono stati anche casi di crolli di solai. Sarebbe utile avere una sorta di database che ci permetta di sapere quando le scuole sono state visionate dagli enti locali. Uno dei miei sogni sarebbe che qualcuno al Ministero si occupasse di questo, di concerto con gli enti locali”.
“Al dirigente scolastico spetta la sicurezza, non può che attribuirsi agli enti locali la competenza su interventi strutturali negli edifici e manutentiva sugli impianti – prosegue Giannelli – l’edificio viene consegnato all’amministrazione scolastica, il ds deve prendere tutti i provvedimenti affinchè il rischio sia scongiurato. Se riteniamo che in un’aula ci sia un rischio, quell’aula va interdetta. Abbiamo svolto tantissima attività formativa. La valutazione dei rischi compete al dirigente scolastico, ma la competenza in via esclusiva è dell’ente locale che conosce meglio di tutti l’edificio. Gli edifici scolastici sono oltre 42mila, gestire un patrimonio spesso obsoleto non è semplice, anche gli enti locali hanno risorse limitate. Solo attraverso una collaborazione molto forte, si potrà arrivare al rischio zero. Aspettiamo il decreto ministeriale e con le risorse del Pnrr si potrà sperare. Serve un aumento del finanziamento nelle scuole. La Fondazione Agnelli stimò in 200 miliardi la cifra per tutte le scuole italiane, una cifra che il Pnrr non può minimamente coprire”.
Bianchi: “Dovremmo ripensare a questi due anni di pandemia. Ho voluto riportare anche non senza contrasti, i bambini a scuola. Giro molto le scuole e sto vedendo scuole belle. Ci vuole un enorme sforzo, abbiamo tante riforme da fare. Abbiamo 40mila edifici scolastici in Italia in oltre 8500 autorità locali. Le scuole di base sono del Comune, le scuole tecnico-professionali sono delle Province. Rischiamo in territori fragili di mettere ancora più fragilità. Il concetto di autonomia è fondamentale. La sicurezza degli edifici coinvolge un Paese che per anni non ha mai investiti. Col Pnrr ci saranno 12 miliardi da investire, che comunque saranno insufficienti. Le scuole sono lo specchio della realtà, e non sono solo le scuole a subire criticità nel nostro Paese. I rischi sono tanti, la Protezione Civile diventa fondamentale in un lavoro volto sempre più alla prevenzione. La scuola che vogliamo? Stiamo vivendo una fase di grande passaggio. La pandemia e la guerra stanno cambiando la nostra società. I ragazzi vogliono un lavoro che corrisponda alle loro esigenze. La sicurezza delle scuole è fondamentale e gli edifici devono essere contenitori di solidarietà”.
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