L’adeguamento della normativa antincendio può aspettare. E’ quello che emerge da un emendamento dei relatori al dl Semplificazioni, che prevede infatti un rinvio dal 31 dicembre 2018 rispettivamente al 31 dicembre 2021 e al 31 dicembre 2019 delle nuove regole, anche se contestualmente prevede un “piano triennale di interventi” con l’obiettivo di “semplificare e razionalizzare le procedure di adeguamento alla normativa antincendio”. Slitta, pertanto, l’adeguamento delle norme antincendio nelle scuole e negli asili nido.
Si tratta pertanto di una proroga, l’ennesima, che riguarda la normativa antincendio di scuole e asili. Eppure la prima versione del disegno di legge, segnala Il Corriere della Sera, recava che dal 1° gennaio 2019 tutte le scuole dovevano essere dotate del Certificato Prevenzione Incendi (che dal 2011 è diventato Segnalazione Certificata Inizio Attività – SCIA antincendio) e dovevano rispettare le disposizioni delle «Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica» previste da un decreto del ‘92, o, in alternativa, delle «Norme tecniche di prevenzione incendi per le attività scolastiche», del 2017.
Per gli asili nido, invece, era previsto un adeguamento alle regole del 2014.
Il fattore più preoccupante di questa proroga risiede nello stato di salute degli edifici scolastici, che risulta essere davvero allarmante. A sostegno di ciò, gli ultimi dati dell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica realizzata dal Miur, vede un preoccupante 58% di scuole che non rispetta le norme antincendio. Anche l’agibilità è un problema: il 53% degli istituti scolastici non risulta essere in regola sotto il profilo dell’agibilità.
Il Miur ha inoltre rilevato che oltre il 70% delle scuole è in possesso del documento di valutazione del rischio (72%) e di un Piano di emergenza (73%) ed il 39% è in possesso del certificato di agibilità/abitabilità.
Inoltre il 78,6% delle scuole ha il piano di emergenza ed il 57,5% degli edifici è dotato di accorgimenti per ridurre i consumi energetici. Infine, le barriere architettoniche risultano rimosse nel 74,5% degli edifici.
Insomma, dati alla mano, abbiamo un adeguamento degli edifici scolastici che dovrebbe essere prioritario, ma dalla politica solo proroghe su proroghe.
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