Sicurezza ed edilizia scolastica

Sicurezza, più della metà delle scuole italiane non è a norma

Nel caso in cui tutti i sindaci italiani decidessero di prendere esempio dal primo cittadino di Messina, Cateno De Luca, e di firmare ordinanze di chiusura causa la mancata sicurezza degli edifici scolastici (strutturale e non), sarebbe la paralisi per oltre la metà del sistema di istruzione nazionale.

Infatti, secondo i dati presenti nell’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica realizzata dal Miur, circa il 58% delle scuole non è a norma sotto il profilo della normativa antincendio e circa il 53% sotto il profilo dell’agibilità.

Dai dati dell’Anagrafe edilizia scolastica si evince che dagli oltre 42mila (42.292) edifici scolastici censiti, 33.825 risultano attivi, cioè adibiti ad ospitare attività connesse con la vita scolastica. Il 55% è stato costruito prima del 1976, il 70% appositamente per uso scolastico.

Inoltre l’Anagrafe fornisce anche dati relativi alla mobilità, alla sostenibilità ambientale e alla qualità delle infrastrutture degli istituti che, ad esempio, nel 63% dei casi dispongono del servizio di scuolabus e nel 40% del trasporto per alunni disabili.

Il 71% degli edifici scolastici ha poi preso degli accorgimenti per superare le barriere architettoniche – accesso con rampe, porte di larghezza minima di 0,90 m o servizi igienici per disabili; mentre nel 58% dei casi hanno individuato soluzioni per ridurre i consumi energetici, attraverso zonizzazione dell’impianto termico (64%), vetri doppi (62%), pannelli solari (46%). Quanto alle condizioni di sicurezza, oltre il 70% delle scuole è in possesso del documento di valutazione del rischio (72%) e di un Piano di emergenza (73%). Il 39% è in possesso del certificato di agibilità/abitabilità.

Aldo Domenico Ficara

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