La legge n. 98 del 9 agosto 2013, di conversione del decreto “del fare”, dispose per il 2014 una spesa di 150 milioni di euro destinata alle misure urgenti in materia di messa in sicurezza (rimozione amianto e antisismica), ristrutturazione, riqualificazione energetica e manutenzione straordinaria degli edifici scolastici. Per accedere ai finanziamenti, entro il 15 settembre gli enti locali dovevano presentare alle Regioni i progetti esecutivi immediatamente cantierabili. Nell’arco del mese successivo, quindi non oltre il passato 15 ottobre 2013, le Regioni hanno trasmesso le graduatorie dei progetti da finanziare al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che a sua volta ha informato il Ministero dell’Economia e delle Finanze sui finanziamenti assegnati. Quindi, i lavori saranno affidati entro il 28 febbraio 2014 e dovranno essere conclusi e pagati entro il 31 dicembre dello stesso anno. Nell’attesa che queste nuove misure diventino operative, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto infrastrutture che ripartisce i fondi Cipe assegnate alle Regioni. Si tratta di 112mln di euro da suddividere per 989 scuole la cui lista è stata resa nota oggi. I fondi serviranno per micro-interventi relativi ad adeguamento sismico e alla sicurezza in generale, ma anche per la realizzazione di nuovi edifici (finanziati per il 75% dell’investimento totale) in sostituzione degli esistenti se da demolire o se ne è stata modificata la destinazione. Acai-UNICMI e Uncsaal-UNICMI accolgono positivamente questa decisione del Governo pur sottolineandone i limiti quantitativi (112 milioni di euro rappresentano una goccia nel mare delle necessità di riqualificazione e messa in sicurezza del patrimonio immobiliare scolastico del nostro paese) e normativi (non sono infatti chiaramente indicate le priorità di intervento in campo di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica) che rischiano di depotenziare il pur lodevole spirito di indirizzo.
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