È accaduto in un liceo della provincia di Reggio Calabria dove dopo una forte scossa tellurica, avvenuta alle ore 7.24 del 28 settembre 2018, nell’Istituto le uscite di sicurezza erano bloccate dall’interno e non consentivano la via di fuga.
Nella prima mattinata del 28 settembre 2018 una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.2, con una profondità di 11 chilometri, è stata avvertita intorno alle 7,24 in Calabria e in particolare nel tirreno reggino. Epicentro del sisma è stato localizzato a largo della Costa Viola, vicino Palmi, in provincia di Reggio Calabria.
Le autorità hanno preso la decisione di bloccare il traffico ferroviario sulla linea tirrenica tra le stazioni di Reggio Calabria e Rosarno per una verifica degli impianti, infatti la scossa tellurica ha creato non poche preoccupazioni in un territorio ad alto rischio sismico.
Nonostante la forte scossa sismica e la preoccupazione delle autorità, in una scuola di Reggio Calabria, alle ore 8.00 del mattino le uscite di sicurezza della scuola erano state bloccate, come è usale per quella scuola, con l’utilizzo di una sedia di quelle di aula. Il blocco di tali uscite, ci hanno spiegato gli studenti indignati, è stato architettato inserendo le gambe posteriori delle sedie tra i maniglioni antipanico e le due ante delle porte delle uscite di sicurezza.
Gli studenti di questa scuola, spaventati dall’evento sismico delle 7 e 24, all’entrata si sono accorti del blocco delle uscite di sicurezza ed hanno fotografato il misfatto.
Tale scuola non è nuova a utilizzare le sedie per il blocco delle uscite di sicurezza, infatti già nel maggio 2018 studenti e famiglie si erano lamentati per questo modo di bloccare le vie di fuga dalla scuola.
Ai sensi del d.lgs. n.81/2008 il dirigente scolastico è chiamato a valutare tutti i rischi presenti nella scuola; individuare le misure di prevenzione; programmare le azioni per il miglioramento della sicurezza; istituire il servizio di prevenzione e protezione nominandone il responsabile; informare e formare i lavoratori sui rischi e le corrispondenti misure di prevenzione. Bisognerebbe ricordare che la prevenzione non è una esecuzione passiva di disposizioni, ma è l’assunzione di comportamenti consapevoli. In buona sostanza il dirigente scolastico è chiamato a garantire il massimo della sicurezza, indicando con opportuna segnaletica i percorsi di evacuazione in caso di emergenza.
Ostruire una uscita di emergenza con una sedia, come nel caso della scuola suddetta, o peggio chiudendola con catene, lucchetti e serrature, significa creare un effettivo rischio di impedimento all’evacuazione. Una folla di studenti che si dirigono verso una uscita di sicurezza, trovandola bloccata dalla sedia, potrebbe generare crisi di panico e problemi di sovraffollamento all’uscita.
La cosa strana e disdicevole è che anche in una giornata iniziata con un terremoto di magnitudo 4.2, in tale scuola le sedie erano disposte, come al solito, a bloccare le uscite di sicurezza.
Bisogna attendere una disgrazia perché si capisca che le sedie non servono per bloccare le uscite di sicurezza, ma per fare stare seduti gli studenti durante le ore di lezione?
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