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Sicurezza stradale fra i giovani: il Censis ne registra il peggioramento

In Italia nel 2005 sono deceduti a causa di incidenti stradali 308 minori (quasi uno al giorno) e 28.242 hanno riportato lesioni. In particolare, quattro giovani vittime su dieci (ben 129, pari a quasi il 42%) hanno perso la vita in infortuni occorsi alla guida di un veicolo a due ruote. Lo rivela un’indagine del Censis dalla quale emerge a chiare lettere come dopo i primi effetti positivi conseguenti alla riforma del codice della strada si stia assistendo ad un pericoloso ritorno al passato. A non osservare le misure protettive introdotte negli ultimi anni per innalzare gli standard di sicurezza sono in particolare gli adolescenti, che rispetto al 2004 hanno fatto registrare un peggiore rispetto per le regole di guida. Il timore è che si starebbe ritornando alle statistiche del 2002, quando morirono, sempre per incidenti stradali, 374 minori e poco più di 30.000 riportarono lesioni di diversa gravità
La ricerca è stata svolta nell’ambito della quarta annualità del programma “Una nuova cultura della sicurezza stradale”, realizzato grazie alla collaborazione del Ministero dell’Istruzione, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la casa editrice Le Monnier e il Censis: l’iniziativa verrà presentata settembre, e che prevede il coinvolgimento di tutte le scuole secondarie superiori d’Italia per la somministrazione di un test di auto-valutazione a oltre 2 milioni e mezzi di studenti. L’iniziativa prevede anche un monitoraggio, su un campione rappresentativo di studenti, dei comportamenti di mobilità e della cultura della sicurezza stradale.
In passato si era ridotto progressivamente il numero dei giovani che non indossano il casco in motorino dall’8,0% del 2003 al 3,3% nel 2004, ma nel 2005 il dato si è risalito al 3,7% a livello nazionale (mentre nel Mezzogiorno il trend è migliore con i trasgressori passati dal 22,3% del 2003 all’8,6% del 2005). Erano diminuiti anche i ragazzi che circolano in due sul motorino, passati dal 59,6% (2003) al 52,7% (2004), ma il dato nel 2005 è poi risalito sensibilmente al 53,3% (al Sud invece si è sempre su livelli record anche se tendenzialmente “migliori”, dall’83,5% del 2003 al 79,0% nel 2005). E questa ripresa dei comportamenti a rischio si osserva anche per quelli più pericolosi: erano diminuiti i ragazzi che percorrono un incrocio con il semaforo rosso, dal 37,3% del 2003 al 31,5% nel 2004, per poi aumentare nuovamente al 40,6% nel 2005.
Alessandro Giuliani

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