Riceviamo e pubblichiamo il commento dell’avvocata Marianna Pulice, docente specializzata nel sostegno e nelle materie giuridiche in merito al Piano integrato sulla sicurezza e al ruolo della scuola nella formazione relativa alla sicurezza sul lavoro.
La diffusione di una “cultura della salute e sicurezza nei luoghi di vita, studio e lavoro”, è questo l’ambizioso obiettivo del Piano Annuale Integrato introdotto con il Decreto n. 195 del 2024, approvato dal Ministero del Lavoro e che vuole segnare un passo significativo nella promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e di studio in Italia.
Ogni piano deve avere degli obiettivi “strategici”, e quelli del Piano Integrato per il 2025 sono veramente ambiziosi e strutturati: “misure straordinarie di immediata applicazione e attività mirate per specifiche aree di intervento”, che vogliono coinvolgere cittadini, imprese, parti sociali, enti pubblici e privati ma, principalmente, le scuole.
Quindi ambiziosi, perché creare una “cultura” della sicurezza con la C maiuscola nell’arco di tempo di un anno vuol dire creare l’insieme di valori, tradizioni, modelli di comportamento, e anche delle attività materiali, che caratterizzano il modo di vita di un gruppo sociale, e tutto questo normalmente richiede del tempo, che va al di là dei 365 giorni che compongono il 2025!
Sono strutturati, perché si va dalla sensibilizzazione e formazione dei lavoratori di oggi e di domani (gli studenti) al sostegno alle imprese, al rafforzamento delle tutele in ambito lavorativo, fino all’attuazione di controlli mirati e coordinati tra Ministeri, INAIL e INL.
Nel Decreto n.195 sono definite sei aree strategiche di intervento e sono oggetto di monitoraggio per adattarle all’evoluzione del contesto lavorativo nonché alle normative europee, ovvero il Piano strategico 2021- 2027 dell’Unione Europea e l’Agenda 2030.
Innanzitutto iniziative di prevenzione e promozione, ma che abbiano un focus sui rischi tradizionalmente noti, da ridurre, e sui rischi “nuovi” derivanti dai cambiamenti determinati in settori del mondo produttivo dalla transizione verde, digitale, demografica, dall’impatto della robotizzazione e dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale, da anticipare.
In questo contesto/obiettivo la scuola ha un ruolo cruciale in quanto luogo deputato alla formazione e quindi anche alla scoperta e allo studio dei cambiamenti del mondo del lavoro.
Se il piano è costruito in un’ottica di crescita della “Cultura”, il lancio di campagne informative tese ad aumentare la consapevolezza sui diritti e doveri in materia di salute e sicurezza è fondamentale. Quindi spot, pillole informative sui mass-media e i social, eventi dedicati e l’organizzazione della World day for safety and health at work (istituita sin dal 2003 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro) per il 28 Aprile, sono occasioni fondamentali.
Le scuole, in occasione della Giornata dedicata al tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, e in altri momenti progettati e realizzati anche in rete tra loro, possono farsi promotrici di Cultura della salute e sicurezza, perché capaci di creare occasioni di confronti che possano coinvolgere anche le famiglie.
Un capitolo del Piano è dedicato espressamente al mondo della scuola. Creare cultura vuol dire formare anche i lavoratori e i datori di lavoro del domani e allora, oltre alle campagne informative di cui sopra, fondamentale è il raccordo con i Percorsi per le Competenze trasversali e l’orientamento (c.d. PCTO). Sono percorsi inseriti sin dalla riforma Moratti del 2003, come alternanza scuola-lavoro, poi riformati con la legge c.d. della Buona Scuola del 2015, per fornire ai ragazzi delle competenze spendibili immediatamente nel mondo del lavoro. Quindi, durante questa sorta di tirocinio negli ultimi tre anni della secondaria di secondo grado, diventa cruciale sensibilizzare i futuri lavoratori e datori di lavoro e fargli toccare con mano come un ambiente di lavoro sano e sicuro possa salvare vite umane, proteggere i lavoratori, abbassare i costi connessi alle malattie e agli infortuni, ridurre l’assenteismo, il turnover e aumentare la produttività e la qualità lavorativa.
Per quanto riguarda le iniziative per il mondo della scuola viene previsto il supporto dell’INAIL perché ha sviluppato nel tempo iniziative per il mondo della scuola, focalizzandosi sulla promozione della cultura della salute e sicurezza tra gli studenti. Sono per lo più attività che si basano su metodologie innovative, come contest, gamification, arti grafiche e storytelling, e coinvolgono direttamente gli studenti nella progettazione delle iniziative. I progetti affrontano temi attuali, con l’obiettivo di pianificare azioni di prevenzione efficaci attraverso la cooperazione interistituzionale. Ogni anno, una selezione di queste iniziative viene raccolta nel Dossier scuola, pubblicato in occasione della “Giornata Nazionale della sicurezza nelle scuole”.
E’ prevista anche l’organizzazione di un percorso di aggiornamento triennale per i docenti formatori degli Istituti tecnici professionali e l’adeguamento del corso di formazione “Studiare il lavoro” rivolto agli studenti della secondaria di secondo grado nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.
Quindi la scuola come luogo di lavoro e di studio, nel quale applicare le norme sulla salute e sicurezza, nel quale fare cultura. E così anche questo compito specifico va a riempire l’agenda dei dirigenti scolastici che, solo con un team di docenti e collaboratori attivo, possono integrare la didattica e i PCTO anche con questo focus per sviluppare quelle competenze trasversali e quella cultura che può far crescere il nostro paese e far calare le statistiche sugli infortuni anche futuri!
Marianna Pulice
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