Le principali associazioni di pediatri, dalla Società italiana di pediatria (Sip), dalla Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri), all’Associazione culturale pediatri (Acp), da Federasma e Allergie – Federazione italiana pazienti OdV all’Associazione nazionale pazienti Respiriamo insieme – Apsi si sono di recente rivolte al Ministro della Salute Orazio Schillaci per manifestare la loro preoccupazione per quanto riguarda l’uso tra i giovanissimi delle sigarette elettroniche.
Il loro uso già tra i ragazzi e le ragazze nelle scuole secondarie di primo grado preoccupa i pediatri e alcune associazioni di pazienti che di recente hanno indirizzato una lettera al ministro della Salute, sottolineando che il fenomeno solleva una serie di criticità e richiede una risposta da parte delle autorità sanitarie.
Le ricerche in corso mostrano che è sempre più precoce l’età in cui si iniziano a usare questi dispositivi, con il 20% dei ragazzi tra i 13 e 15 anni che usa abitualmente la sigaretta elettronica e il 14% che usa prodotti a tabacco riscaldato.
Inoltre, tra i giovani fumatori abituali il 51% dichiara di avere voglia di fumare come prima cosa al mattino o che, dopo aver fumato, sente un forte desiderio di farlo ancora, a causa della dipendenza da nicotina.
Mentre sono di basso livello le informazioni e quindi la scarsa consapevolezza dei rischi per la salute, infatti, il marketing occulto e sempre più aggressivo sui social media rivolto agli adolescenti che sta contribuendo alla crescita del loro uso e, non va trascurato, il mancato controllo sulle vendite ai minori con il 75% dei ragazzi tra 13 e 15 anni che dichiara di non avere ricevuto un rifiuto dal venditore a causa dell’età.
Forse non è a tutti noto che il mondo delle sigarette elettroniche include una vasta gamma di dispositivi che erogano nicotina, così facendo simulando l’esperienza del fumo tradizionale senza la combustione del tabacco. Vi sono due forme: i sistemi heat-not-burn (a tabacco riscaldato non bruciato) e le sigarette elettroniche vere e proprie, di cui i modelli podmod hanno quasi del tutto sostituito i vecchi sistemi a ricarica ‘liquida’, indirizzando il mercato verso il consumo ‘usa e getta’.
Questi dispositivi e il vapore da essi generato contengono, oltre alla nicotina, anche solventi, aromi e spesso sostanze nocive non dichiarate come dimostrato da studi scientifici sull’argomento.
Poco noti sono gli effetti a lungo termine sul sistema cardiovascolare e respiratorio per l’esposizione a nitrosamine, acetaldeide e formaldeide. È importante anche segnalare, benché rari, gli effetti acuti da intossicazione per l’ingestione accidentale dei liquidi contenuti nei dispositivi da parte dei bambini, a causa di un packaging spesso accattivante e colorato, nonché i danni da ustioni per esplosioni accidentali, legati al malfunzionamento dei dispositivi o a un loro errato utilizzo.
I pediatri chiedono di assicurare un rigoroso controllo della vendita dei dispositivi contenenti tabacco e nicotina ai minori, contribuendo così alla iniziativa della Commissione europea di avere entro il 2028 la prima generazione ‘tobacco-free’” (per saperne di più https://citizens-initiative.europa.eu/initiatives/details/2022/000005_it.)
Inoltre, i pediatri chiedono di regolamentare il confezionamento, per evitare che abbia come target indiretto i bambini. Chiedono anche di vietare la cessione a titolo gratuito ai minori non solo dei dispositivi, ma anche delle ricariche. Altra richiesta è quella di equiparare la regolamentazione sulle aromatizzazioni che favoriscono l’uso tra i ragazzi a quella delle sigarette tradizionali, proibendo le vendite di prodotti contenenti mentolo o frutta associati a tabacco e nicotina. Non da ultimo, i pediatri sono uniti nel richiedere una campagna di sensibilizzazione nazionale per personale sanitario, genitori, adolescenti e personale della scuola per poterla diffondere tra gli adolescenti e sui media.
Non va dimenticato che molti paesi del mondo, dalla Nuova Zelanda alla Spagna, dal Regno Unito all’Italia hanno da tempo lanciato campagne contro il fumo tra i giovanissimi, per promuovere entro il 2030 la prima generazione senza tabacco.
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