Governo e sindacati hanno sottoscritto nella giornata del 18 gennaio l’accordo sulla riforma della Pubblica Amministrazione.
Al tavolo del confronto hanno preso parte i Ministri dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa e della Funzione Pubblica Luigi Nicolais oltre ai tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Epifani, Bonanni e Angeletti.
L’intesa prevede una maggiore mobilità del personale, esodi incentivati, iniziative per il miglioramento della qualità dei servizi, maggiori controlli sulle esternalizzazioni e sul conferimento delle consulenze esterne.
Nel corso del confronto è stato preso in esame anche il problema della stabilizzazione dei precari.
Si è discusso anche della posizione dei dirigenti che dovrebbero progressivamente diminuire di numero. Lo spoil system sarà limitato ai dirigenti che collaborano direttamente con l’autorità politica.
Il ministro della Funzione pubblica Luigi Nicolais si è dichiarato soddisfatto degli esiti del confronto: “Abbiamo raggiunto un accordo che porterà ad un grande cambiamento per il lavoro pubblico. Avremo una pubblica amministrazione efficiente e capace di raggiungere i cittadini”.
l ministro della Funzione pubblica Luigi Nicolais si è dichiarato soddisfatto degli esiti del confronto:
Commenti positivi anche da parte dei sindacati confederali.
Il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani definisce l’accordo “un passo importante nella logica di avere una moderna amministrazione al servizio del paese”.
Il segretario generale della Uil Luigi Angeletti ritiene che “avremo una pubblica amministrazione più efficiente ai cittadini, e ai lavoratori, una qualità migliore di lavoro”.
Per il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, l’accordo “è la risposta più propria che il sindacato poteva dare costruendo un’ipotesi condivisa con il governo”.
Del tutto contrari i sindacati di base: Antonio Adornato della Direzione Nazionale della RdB/CUB sostiene che “Governo e sindacati concertativi vogliono letteralmente smantellare la pubblica amministrazione” e annuncia che lo sciopero generale dell’intero settore è ormai all’ordine del giorno.
L’accordo del 18 gennaio non riguarda direttamente la scuola ma certamente servirà ad aprire la strada ai contratti di comparto che potranno prendere avvio non appena Aran e Sindacati avranno sottoscritto l’intesa generale sulla articolazione della contrattazione.
Nel concreto dovranno essere definiti i diversi comparti; nel corso primo incontro tenutosi il 16 gennaio la Confederazione Gilda-Unams ha avanzato la richiesta di trasformare il comparto scuola in due comparti separati ed autonomi di contrattazione uno per il personale docente ed uno per il personale amministrativo tecnico ed ausiliario.
L’avvio della contrattazione specifica appare dunque ancora lontano; tenuto conto della complessità delle procedure è difficile pensare che la trattativa per il comparto scuola possa essere avviata prima di maggio/giugno.