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Silenzio in aula: a Catania si “processa” un bullo

Tale progetto, patrocinato dal Comune di Catania, in collaborazione con la Polizia di Stato, si svolgerà nel seguente modo: avrà inizio con una gara a premi tra due squadre con delle domande sul bullismo, e la spiegazione delle risposte; nella seconda parte verrà proiettato un cartone animato dei Simpson sul bullismo. Infine nella terza fase verrà simulato un processo penale a carico di un presunto bullo della scuola. La rappresentazione scenica vede sette progettisti impersonare le varie figure presenti in un processo: giudice, pubblico ministero, avvocato, imputato, vittima e testimoni.
Gli studenti, in questa fase, sono direttamente coinvolti in qualità di giuria popolare, con diritto di voto al momento della decisione finale che conclude il processo. 
Questo è il momento più delicato del progetto: mentre la maggioranza degli scolari giudicano colpevole l’imputato, c’è sempre uno o più studenti i quali si esprimono per l’innocenza dell’imputato stesso. Il progetto è proprio destinato ad operare sulla coscienza e sul senso critico di tali studenti.
 Il risultato del progetto è duplice: da un lato mira a spronare la vittima e gli spettatori degli atti di bullismo a parlare del fenomeno, tra di loro o, meglio, con gli adulti di cui si fidano; d’altra parte tende a sviluppare l’autocritica dei bulli che li porti a desistere dai loro comportamenti prepotenti nei confronti dei compagni più deboli.

Inoltre il progetto è una propizia occasione per promuovere la “Prossimità” della Polizia presso le scuole interessate, in quanto il coordinatore parteciperà alla simulazione indossando l’uniforme di servizio e mostrerà agli studenti un operatore della P.S. in un ambiente più vicino alla loro realtà.

Redazione

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