Silvia Costa ha richiamato la pregiudiziale presentata da tutte le Regioni al Governo contro l’ipotesi di commissariamento nel caso di inadempienza, da parte delle Regioni, all’obbligo di presentare il Piano di programmazione della rete scolastica, sul quale tutte stanno peraltro lavorando.
A questo proposito, l’Assessore ha ricordato le condizioni per superare tale pregiudiziale poste dal Presidente Errani a nome della Conferenza delle Regioni: la cancellazione dell’ipotesi di commissariamento; il rinvio di nuovi parametri del dimensionamento all’anno scolastico 2010/2011, sulla base di un’intesa da approvare in Conferenza Unificata; l’individuazione di misure diverse per garantire il rispetto dei parametri da parte delle Regioni.
Il conflitto istituzionale è dimostrato anche dai ricorsi alla Corte Costituzionale presentati da sette Regioni, tra cui il Lazio, sulla Manovra finanziaria, laddove il Ministero invade le competenze attribuite alle Regioni.
“Il Piano programmatico presentato dal ministro Gelmini ed oggetto dell’Audizione – ha detto l’Assessore Costa – nonostante le premesse rassicuranti è, secondo la maggioranza degli Assessori regionali, prevalentemente attuativo dei tagli significativi apportati all’istruzione. In particolare si prevede di fatto una riduzione del tempo scuola nelle scuole dell’infanzia, non si dà alcuna garanzia qualitativa e quantitativa sulla messa a regime della sperimentazione in corso delle Sezioni Primavera e non si danno reali garanzie alle famiglie che chiederanno l’orario prolungato o il tempo pieno nelle scuole elementari, la cui concessione è subordinata ad un Regolamento ministeriale.”
“Inoltre non si è avviato alcun confronto politico sul disegno complessivo di riforma dell’istruzione tecnica e professionale, sulla cui necessità le Regioni concordano, ma che il Ministro intende avviare dal prossimo gennaio senza alcuna interlocuzione con le Regioni, che hanno competenza esclusiva e concorrente in questa materia.”
“Il rischio – ha sottolineato Silvia Costa – è che anche su questo fronte, sul quale in luglio il Ministro aveva dichiarato di volersi confrontare, si apra una vertenza difficile ed affrettata, ma soprattutto una nuova stagione di confusione e di disorientamento nella scuola e nelle famiglie.”