L’”attacco” del professore Ernesto Galli della Loggia ai sindacati non poteva passare sotto silenzio e, a stretto giro di posta, le segretarie generali di Flc-Cgil e Cisl Scuola hanno risposto per le rime al noto editorialista del Corriere.
Gianna Fracassi (Flc-Cgil) replica a Galli Della Loggia sottolineando che il sindacato non si limita a una rappresentanza settoriale, ma intende tutelare le esigenze di tutti, senza distinzione tra personale docente e non docente. Anzi, secondo Fracassi, è anacronistica e discriminatoria la visione di un mondo della scuola diviso in categorie (docenti, Ata, ecc..) poiché in tal modo si ignora la complessità e l’interconnessione delle funzioni svolte da tutti gli attori coinvolti nel processo educativo.
La FLC – aggiunge ancora Fracassi – non è un sindacato dispersivo e frammentato, bensì un soggetto coeso e concreto, sempre vicino alle persone e ai loro bisogni.
E poi, ricorda la segretaria generale, il vero problema della scuola italiana non sono i sindacati, ma i tagli ai bilanci, gli stipendi bassi, le infrastrutture obsolete e la precarietà diffusa e su questi temi, la CGIL ha sempre fatto sentire la sua voce, criticando tutti i governi che negli ultimi vent’anni hanno ridotto le risorse, bloccato i contratti collettivi e reso precari migliaia di docenti con riforme penalizzanti.
Fracassi rivendica anche il fatto che il suo sindacato si distingue da sempre per una visione ampia e riformista del mondo del lavoro e dell’istruzione, nella difesa del diritto allo studio come strumento di promozione umana e sociale.
Quanto alle “accuse” di Galli Della Loggia di eccessiva “ideologizzazione” dei sindacati Fracassi ricorda che il suo sindacato difende con orgoglio i valori della Costituzione, come il ripudio della guerra, la diversità culturale e i diritti. Principi, spesso etichettati come ideologia, ma che rappresentano la base su cui deve poggiare la formazione dei futuri cittadini.
Altrettando netta la replica di Ivana Barbacci (Cisl Scuola) invita il professore a documentarsi meglio sulla realtà scolastica e sugli studi e sulle ricerche che, spesso, il sindacato promuove anche in collaborazione con esponenti autorevoli del mondo culturale e pedagogico.
Questi contributi vengono offerti al mondo della scuola nell’ambito di dibattiti, convegni e pubblicazioni periodiche che testimoniano l’attenzione costante verso le problematiche della scuola.
Una delle critiche mosse da Galli della Loggia riguarda la presunta burocratizzazione del sindacato.
Barbacci, invece, rivendica come punto di forza la capacità della CISL Scuola di rappresentare in modo unitario e costruttivo l’intero mondo scolastico, anche quando questo richiede di comporre tensioni interne tra docenti, dirigenti, personale ATA e amministrativo.
Barbacci è intervenuta anche sul tema degli stipendi degli insegnanti, spesso al centro del dibattito pubblico. Ha rigettato l’idea che la CISL adotti una politica sindacale che ostacoli la meritocrazia, chiarendo che il sindacato non si oppone a carriere basate su criteri diversi dall’anzianità, purché queste siano sostenute da un investimento adeguato di risorse.
Secondo la Segretaria, l’attuale livello retributivo dei docenti italiani non permette di attuare riforme meritocratiche senza aumentare gli stipendi di base, già molto inferiori rispetto agli altri paesi europei
Galli Della Loggia non si è tirato indietro e ha risposto ad entrambe le segretarie nazionali: “Lascio giudicare i lettori circa la pertinenza di queste chilometriche risposte della Cgil e della Cisl alle osservazioni critiche e ai problemi sollevati nel mio editoriale. Anche questa incapacità o indisponibilità a rispondere a tono e nel merito in modo preciso e comprensibile è, a mio giudizio, una prova da parte dei sindacati della elefantiasi burocratica che li distingue”.
Insomma, pare di capire che il dialogo fra le parti sia del tutto impossibile.
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