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Sindacati, la Madia gli dà un’altra sforbiciata: 668 rientri in servizio immediati

Un’altra sforbiciata per i distacchi sindacali: a fornirla, dopo il dimezzamento introdotto con la L. 150/09 di Brunetta, è arrivata dal decreto Madia.

“Il rientro in servizio nelle amministrazioni pubbliche di risorse umane corrispondenti a 668 distacchi nel quadrimestre settembre-dicembre 2014 ha prodotto un recupero complessivo di risorse finanziarie equivalente a circa 12 milioni di euro”, ha calcolato la Funzione Pubblica, sottolineando “l’effettiva riduzione dei distacchi fruiti dalle associazioni sindacali” a seguito del taglio stabilito. Misure che vanno a incidere su uno stock di prerogative sindacali retribuite corrispondenti, stando sempre alle stime del Governo, “all’assenza dal servizio per un anno di 3.757 unità, pari a 1 dipendente su 704, con un costo annuo valutabile in circa 116.467.000 euro”.

I dati, pubblici e aggiornati al 2014, sono contenuti nella relazione presentata dall’Esecutivo a Parlamento e Corte dei Conti.

Il decreto ha stabilito, come ricorda il documento, per ciascun sindacato il dimezzamento, a partire dal settembre del 2014, dei contingenti complessivi di distacchi, aspettative e permessi sindacali. Le quote sono state quindi rideterminate e dalla verifica condotta dal ministero i nuovi limiti sarebbero stati rispettati.

 

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In particolare, si legge nella relazione, è stato “rideterminato da 2.362 in 1.250” il complessivo contingente annuale dei distacchi attribuibili, ovvero dei ‘pass’ che danno il diritto a svolgere a tempo pieno o parziale l’attività sindacale, sospendendo il servizio lavorativo presso l’amministrazione in questione senza perdere lo stipendio (che resta lo stesso eccetto per le voci collegate all’impiego effettivo, come le indennità per lo straordinario).

Per vedere appieno i frutti del decreto Madia (il provvedimento che ha anticipato la riforma della Pa) bisognerà aspettare il prossimo anno, quando si avranno a disposizione i dati consolidati del 2015, ma già a fine 2014 le basi sembrano state gettate, con un quadro più chiaro anche della situazione generale (ha risposto all’indagine il 98,4% delle amministrazioni, in cui ricade l’88,1% dei dipendenti).

Ecco che, scrive l’Ansa, la relazione tecnica al dl stimava in 10 milioni di euro i risparmi della sforbiciata ma la previsione era riferita solo al comparto scuola ed è infatti stata superata già nei primi quattro mesi di attuazione.

I risparmi “siano reinvestiti per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini”, commenta la segretaria generale della Fp-Cgil, Rossana Dettori, giudicando sbagliato paragonare i permessi sindacali con le assenze, “così si continua solo ad alimentare l’attacco generalizzato al lavoro pubblico”.

 

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Alessandro Giuliani

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