Categorie: Politica scolastica

Sindacati: polemiche su deleghe, tessere e rappresentanza

A seguito della revisione dei comparti contrattuali l’Aran ha diffuso i dati aggiornati sulla rappresentatività sindacale. E si riaprono vecchie polemiche.

I tre sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) rivendicano di avere ora una rappresentatività pari al 65% nel nuovo comparto Istruzione e Ricerca: tutti e 3 insieme – rilevano i confederali – associamo il 62% dei lavoratori iscritti ai sindacati e arriviamo al 68% se consideriamo i voti espressi per le RSU; e quindi – concludono – la nostra rappresenza sfiora il 65%.
“Si tratta – sostengono sempre i tre sindacati – della  conferma di una radicata presenza in tutti i territori e luoghi di lavoro, solo marginalmente interessata dal proliferare di sigle vecchie e nuove che, anche a causa della confluenza di più settori nel nuovo comparto, arrivano ad essere ben 149”.
Da tempo, però, il dato non convince i sindacati di base che replicano: “Il dato sul voto per le RSU è del tutto anomalo, perchè le regole attuali ci penalizzano in modo abnorme: non abbiamo possibilità di organizzare assemblee dove non abbiamo già nostre rappresentanze e quindi la campagna elettorale per le RSU è falsata in partenza”.
E c’è anche chi, come per esempio il Gruppo Professione Insegnante, particolarmente attivo su Facebook, ha lanciato da tempo una campagna all’insegna dello slogan “Stracciamo le tessere sindacali”.
Campagna alla quale proprio in queste ore risponde la Flc-Cgil pe bocca di Maurizio Lembo, responsabile della comunicazione del sindacato di Pantaleo, che sulla propria pagina FB commenta ironicamente: “Pare che l’invito a dare disdetta dai sindacati stiia producendo l’effetto contrario: gli iscritti e il consenso aumentano”.
Nelle prossime settimane, però, i sindacati minori potranno “aggregarsi” per riuscire a mettere insieme almeno quel 5% necessario per diventare rappresentativi.
Ma si tratta di una operazione difficile perchè ognuno, ovviamente, tiene alla propria identità; il rischio, però, è che i distacchi sindacali restino tutti in mano ai 5 sindacati maggiori. 

 

Reginaldo Palermo

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