Un anno fa, di questi tempi, si dava per certa la soluzione del problema degli scatti stipendiali del personale della scuola. C’era solo da capire quanti soldi sarebbero stati ricavati dai risparmi di sistema (il famoso 30% derivante dai tagli di organico previsti dalla legge 133/08) e quanti dalla riduzione del fondo di istituto.
Adesso la situazione è del tutto diversa ed anche per questo i sindacati stanno già scaldando i motori in attesa dei probabili fuochi d’artificio di inizio d’anno.
I sindacati di base hanno già deciso per uno sciopero generale al 18 ottobre, mentre la Flc-Cgil minaccia un autunno non caldo ma rovente.
E anche la Fgu-Gilda non è tenera sulla decisione del Governo di bloccare fino al 31.12.2014 stipendi e contratti.
Persino un sindacato come CislScuola, che da qualche anno preferisce la via del dialogo e del confronto a quella degli scioperi e delle barricate, annuncia che “se il governo non provvederà tempestivamente ad affrontare e risolvere le questioni atto è molto difficile immaginare un avvio di anno scolastico privo di tensioni”.
E la UilScuola parla di una “azione di mobilitazione che per rispetto a famiglie e studenti non riguarderà il primo giorno di scuola, per far cambiare idea al Governo”.
E’ pur vero che il blocco degli stipendi non impedisce, di per sé, l’apertura della contrattazione nazionale: il Regolamento approvato dal Governo, anzi, prevede espressamente che si possa dare avvio ad una stagione contrattuale ma solo per gli aspetti normativi.
E allora potrebbe anche darsi che i sindacati della scuola accettino l’ulteriore blocco degli scatti a condizione che con il contratto nazionale si rivedano anche le regole per la contrattazione integrativa di secondo livello (il che vorrebbe significare un impegno del Governo a rivedere le norme del “decreto Brunetta”).
Ma Flc-Cgil ha già fatto sapere che siederà al tavolo della trattativa solo se il contratto riguarderà sia la parte normativa sia quella economica.
La situazione, insomma, è complicata e delicata e per capire quali potranno essere gli sviluppi bisognerà attendere almeno la fine del mese quando riprenderà l’attività politica.
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