Negli ultimi due giorni i contatti formali e informali fra i sindacati sono stati piutttosto intensi: è in gioco la preparazione della manifestazione che si svolgerà domattina, 18 aprile, a Roma dove le organizzazioni sindacali rappresentative hanno chiamato a raccolta le proprie RSU.
L’obiettivo è quello di bloccare l’approvazione del disegno di legge sulla scuola.
Fino a questo momento il Governo è stato piuttosto irremovibile (“L’impianto complessivo non si tocca” ha detto il sottosegretario Davide Faraone), ma pare che i sindacati abbiano già la risposta pronta e l’annuncio potrebbe essere dato proprio nel corso della manifestazione: Cgil, Cisl, Uil, Snals e FGU-Gilda sarebbe pronti a proclamare uno sciopero unitario, anche se sulla data c’è al momento ancora un punto interrogativo.
In un primo momento si era parlato del 12 maggio, data già fissata dai Cobas per uno sciopero della scuola secondaria in concomitanza con manifestazioni di protesta organizzate dall’Unione degli Studenti. Ma Cils, Uil e Snals avevano dichiarato a propria indisponibilità.
E così sembra che alla fine si sia trovato un accordo: i 5 sindacati rappresentativi potrebbero scioperare tutti insieme il 5 maggio, nella stessa data in cui i Cobas scioperaranno contro i test Invalsi.
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Tutto questo potrebbe comportare qualche problema procedurale legato alle norme sugli scioperi e in particolare ai tempi di proclamazione e agli intervalli fra una azione e l’altra; ma è probabile che alla fine una soluzione tecnica verrà trovata.
Lo sciopero del 5 maggio rischierebbe di trasformarsi in una vera e propria Caporetto per il Governo perchè il dissenso nei confronti del disegno di legge è piuttosto forte. Ma potrebbere esserci anche uno sviluppo diverso: i sindacati proclamano lo sciopero e già nella mattinata di lunedì 20 il Governo presenta in Commissione Cultura qualche emendamento importante e, al tempo stesso, annuncia che a breve verrà aperto il tavolo per la contrattazione nazionale. A quel punto lo sciopero potrebbe anche rientrare.
Non rientrebbero comunque le azioni già programmate dai Cobas che non intendono rinunciare nè alla protesta contro i test Invalsi nè al tentativo di saldare lo sciopero del 12 con le manfestazioni studentesche che ci saranno in molte città italiane.