E’ in programma per mercoledì 9 febbraio, con inizio alle ore 16,30 una importante iniziativa “politica” dei 4 sindacati del comparto scuola che avevano proclamato lo sciopero nazionale del 10 dicembre (Flc-Cgil, Uil-Scuola, Snals e Gilda). Si tratta di una assemblea nazionale sulle principali
problematiche e vertenze tuttora aperte nel settore scuola.
“In particolare – annunciato i sindacati – si affronteranno i temi e le criticità relativi a mobilità del personale, protocolli sulla sicurezza, carenze di organico e classi sovraffollate, tempo scuola, reclutamento, rinnovo del Ccnl e richieste di risorse aggiuntive e risorse del PNRR”
All’assemblea parteciperanno, oltre ai quattro Segretari generali delle 4 organizzazioni promotrici, anche rappresentanti dei sindacati francesi protagonisti del grande sciopero della scuola in Francia del 13 gennaio.
L’iniziativa è un segnale inequivocabile della frattura, sempre più evidente e marcata, fra i 4 “sindacati dello sciopero” e la Cisl Scuola, firmataria del contratto integrativo sulla mobilità.
Frattura di cui potremmo misurare meglio la profondità nei prossimi giorni quando si apriranno le trattative per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro.
Lo scenario che si prospetta è decisamente complicato anche perchè, allo stato attuale, non c’è nessuna certezza sulla disponibilità di risorse aggiuntive che, secondo i sindacati, rappresentano la condizione indispensabile per poter iniziare almeno a discutere.
Tanto che sono in molti, all’interno dello schieramento sindacale, ritenere che la trattativa potrebbe prendere effettivamente avvio solo in primavera inoltrata dopo che il Governo avrà approvato il DEF che dovrebbe preludere alla legge di bilancio del 2023.