Aumentare la dotazione organica per garantire i diritti degli studenti siciliani e migliorare la qualità della scuola in Sicilia. E’ questa la richiesta contenuta nel documento indirizzato al ministro dell’istruzione Bussetti. Il documento è stato consegnato oggi dai segretari regionali di Flc Cgil, Graziamaria Pistorino, Cisl Scuola, Francesca Bellia e Uil Scuola, Claudio Parasporo, alla direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Maria Luisa Altomonte, a margine del sit-in, tenutosi proprio nella sede dell’Usr a Palermo, nell’ambito della mobilitazione nazionale unitaria #IoLavoroaScuola.
Lettera al ministro Bussetti
“Al ministro – scrivono – abbiamo avanzato istanze precise. In una Regione maglia nera per abbandono e dispersione scolastici è indispensabile aumentare il tempo scuola da 27 a 30 ore in tutte le classi del primo ciclo, garantendo 1 unità di personale docente in più per ogni corso di scuola primaria. Inoltre, bisogna portare il tempo pieno al 20%, assegnando 500 posti di scuola primaria e almeno 300 di scuola dell’infanzia. Oggi, infatti, ne usufruisce soltanto il 7% degli studenti siciliani”.
Sostegno
“Sul sostegno – aggiungono – bisogna trasformare almeno il 50% degli attuali 7.000 posti in deroga sul sostegno in posti di diritto. I 1.491 posti di specializzazione appena banditi sono insufficienti. Così facendo si potrebbe consentire il rientro dei docenti specializzati siciliani dal Nord Italia, che prestano comunque annualmente servizio in assegnazione provvisoria presso le sedi delle istituzioni scolastiche siciliane”.
Ausiliari
“Anche la dotazione di personale ausiliario – continuano – tecnico e amministrativo è carente. Quest’anno è stato immesso in ruolo solo il 50% di quella necessaria. In termini assoluti si tratta di 8.744 assunzioni su una disponibilità pari a 16.911 posti, che oggi vengono attinti dalle graduatorie provinciali ad esaurimento. A questo proposito abbiamo chiesto la risoluzione definitiva della vertenza dei 450 Ata ex co.co.co., con la trasformazione dei loro contratti da part time a full time”.
No al regionalismo
“Infine – concludono – gli organismi regionali unitari di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola hanno espresso la determinazione a contrastare le pericolose proposte di regionalismo differenziato che produrranno una forte frammentazione a partire dai contratti collettivi e dal reclutamento, ma soprattutto produrranno la frammentazione del diritto universale all’istruzione nel nostro Paese. Pertanto, hanno deliberato una campagna regionale di assemblee unitarie di sensibilizzazione della categoria”.