Con una nota unitaria, inviata all’Ufficio scolastico regionale, i segretari della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, Cisl Scuola, Francesca Bellia, Uil Scuola, Claudio Parasporo, Slals Confsal, Michele Romeo, e Fgu Gilda Unams, Loredana Lo Re, sull’apertura della mobilità del personale docente, educativo e ausiliario, tecnico e amministrativo, protestano formalmente sulle decisioni prese dalla ministra.
Decisione inopportuna
Scrivono infatti: “Una decisione, a nostro avviso, assolutamente inopportuna vista la situazione di emergenza che il Paese e la scuola stanno vivendo in questo momento, assunta tra l’altro senza nessun confronto con le organizzazioni sindacali”.
Coinvolte le segreterie scolastiche
“Infatti – spiegano – sebbene le domande di trasferimento oramai da qualche anno vengono presentate nella modalità telematica, ciò non toglie che il periodo di presentazione delle domande, che avrà inizio il 28 marzo e terminerà il 27 aprile, vedrà coinvolte decine di migliaia di docenti e lavoratori del personale ATA che avranno la necessità di ricorrere alle segreterie scolastiche, agli uffici dell’Amministrazione e alle sedi sindacali”.
Ulteriori critiche alla ministra
“A questa complessità – si legge nella nota – va altresì aggiunta un’ulteriore criticità legata al fatto che migliaia di docenti e ATA, a causa dell’emergenza COVID-19, sono rientrati nella nostra regione e quindi aumenteranno il carico di lavoro che di norma è notevole per le ragioni citate precedentemente”.
“Le organizzazioni sindacali, tutte, da sempre – proseguono – sono impegnate in prima linea per assistere i lavoratori e soddisfare le richieste di informazione e assistenza per la compilazione di queste domande che, non solo risulta essere complessa e farraginosa, ma rappresenta un momento di estrema importanza soprattutto per quei lavoratori siciliani che in servizio nelle scuole del centro nord, attendono questo momento con grande apprensione e sperano nel rientro definitivo nella loro regione”.
Miur fuori dalla realtà
“Pensare dunque – aggiungono – di prevedere lo svolgimento di questi adempimenti, come se questa fosse una situazione ordinaria, significa essere completamente fuori dalla realtà. Basti pensare al divieto di circolazione delle persone, scuole e uffici chiusi come è noto fino al 3 aprile, con la possibilità purtroppo di dover mettere in conto ulteriori proroghe”.
Competenza e responsabilità
“Emergono con evidenza – concludono – gravi limiti, sia a livello politico che amministrativo, nella capacità di governo di un sistema complesso come quello dell’istruzione. È necessario che sia il Governo al massimo livello a farsi carico di questioni che esigono un alto livello di competenza e di responsabilità”.