Ci sono dei momenti in cui l’unione di chi rappresenta i lavoratori della scuola fa la forza.
In questi ultimi cinque anni i sindacati della scuola che dovrebbero tutelare i diritti degli insegnanti e del personale scolastico si sono puntualmente divisi senza mai contrastare unitariamente i provvedimenti specifici sulla scuola, attuati dal governo di turno.
Questa divisione non ha fatto altro che agevolare le azioni politiche volte a ridurre i diritti contrattuali degli insegnanti e del personale ata. Proprio a causa di una evidente disunione sindacale hanno potuto bloccarne gli scatti di anzianità, in barba al contratto collettivo nazionale e alle norme costituzionali. I sindacati sono stati messi nelle stesse condizioni dell’asino di Buridano, costretti a scegliere tra scatti di anzianità (sbloccati solo parzialmente) e fondo d’istituto. Invece che unirsi contro una scelta al ribasso, che è quella di sacrificare buona parte del FIS per lo sblocco di due annualità di scatti, i sindacati si sono divisi tra favorevoli e contrari.
Ma a chi ha giovato questa divisione? Proprio a nessuno e nemmeno a chi ha ricevuto lo scatto dovuto. Sulla partita degli scatti di anzianità ha perso la scuola tutta, a cui sono stati sottratti i fondi vitali per il suo funzionamento. Adesso che sta per arrivare la riforma Renzi sulla scuola, serve un sindacato unito capace di contrastare nel merito tutte quelle novità peggiorative del contratto del personale scolastico.
Interessante è l’appello che arriva dal sito professioneinsegnante.it di Libero Tassella.
Cosa è scritto in questo appello e a chi è indirizzato?
L’autore si rivolge principalmente a UniCobas scuola e a USB scuola, dicendo: “Non più scioperi in solitaria, non dividete la categoria, non depotenziate la nostra mobilitazione, abbandonate le vostre divisioni non giocate ancora a dividerci, non ci interessano le vostre diatribe, costruite uno sciopero unitario, UNICOBAS; USB, revochino i loro scioperi del prossimo 1 e 17 settembre”.
Nel frattempo però il segretario nazionale di Unicobas Stefano d’Errico conferma la data dello sciopero per dire un grande no al piano Renzi per la scuola. La speranza che i sindacati di base possano affiancarsi ai grandi sindacati confederali è cosa assai improbabile e così le energie di protesta e anche di proposta si disperdono in mille rivoli. C’è da dire che i rapporti tra i grandi sindacati e i piccoli sindacati di base sono logori e al limite della diffamazione. Sarebbe però già importante che Flc Cgil , Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda riescano a condividere una linea unitaria, dove le cose che uniscono siano preminenti rispetto a ciò che divide, in modo da fronteggiare al meglio tutte le grandi novità che stanno per essere rese note.