Il Garante dell’infanzia della Calabria Antonio Marziale, che tanto si adopera per il diritto allo studio degli adolescenti calabresi, è stato attaccato dal sindacato online Saese.
SAESE sarebbe un sindacato online no-profit, che opera stabilmente nel settore scolastico ed eco-ambientale a livello nazionale ed europeo. Tale sindacato ha tentato un’azione di delegittimazione del Garante dell’Infanzia della Calabria, senza conoscere nello specifico il suo operato istituzionale, che tra le altre cose è sempre stato molto apprezzato da famiglie, studenti, Dirigenti scolastici e docenti.
Due,in particolare modo, le contestazioni mosse da questo sindacato alla funzione istituzionale svolta impeccabilmente dal Dott. Antonio Marziale. La prima riguarderebbe la sperimentazione proposta dallo stesso Garante sulle visite psicologiche ai docenti calabresi.
Sull’argomento la nostra testata giornalistica aveva già intervistato il Dott. Marziale. In tale intervista il Garante aveva ricordato che dal punto di vista legislativo la prevenzione della salute psicofisica degli insegnanti è prevista ed è dovuta dal D.lgs. n.81/2008. Infatti le scuole possono prevedere e attuare il piano di prevenzione dello stress da lavoro correlato per i docenti. In buona sostanza il dott. Marziale chiedeva al Miur l’applicazione del D.lgs. n.81/2008 che rende obbligatorie, anche per le scuole, le valutazioni dei rischi dello stress da lavoro correlato.
Il Garante aveva anche spiegato che questa legge non era mai stata applicata nelle scuole per i costi delle visite psicologiche periodiche per i docenti, ma che adesso in Calabria l’ordine degli psicologi ha deciso di effettuare queste visite psico emotive ai docenti a costi ridottissimi, in modo che non esista più l’alibi del non affrontare il problema.
Quindi il Garante si è mosso nella direzione del rispetto delle leggi e della tutela dei lavoratori e quindi anche degli studenti. Allora bisognerebbe chiedersi il vero motivo per cui il sindacato SAESE tenti di delegittimare l’operato istituzionale del Garante per l’infanzia e l’ adolescenza calabrese.
La seconda contestazione, mossa dal sindacato autonomo al Garante, si riferisce al caso di richiesta, sempre da parte del Dott. Marziale, di un provvedimento disciplinare nei confronti di un docente che lo avrebbe offeso e diffamato su facebook. Il docente in questione, ci spiega il Dott. Marziale, sta portando avanti una sua battaglia personale, a livello penale e civile, su un suo trasferimento d’ufficio per incompatibilità ambientale adottato dal Direttore generale dell’USR Calabria. Il suddetto docente aveva chiesto al Dott. Marziale un suo intervento per un presunto caso di plagio di minori, in tal caso aveva prodotto un esposto al Garante dell’Infanzia affinché procedesse a verificare il presunto reato. Il Garante, dopo un’attenta indagine di controllo, archiviò il tutto non riscontrando alcun reato. Tale archiviazione, evidentemente non gradita al docente, ha condotto ad un commento poco felice da parte di questo docente, su un post di facebook riferito alla questione delle visite psicologiche per i docenti. Il Dott. Marziale riferisce che il commento, rimasto pubblico per diverse ore e poi cancellato dallo stesso docente, aveva questo tenore: “Io quest’anno feci a costui un esposto-dietro suo consiglio- per evidente strumentalizzazione di minori. Quando andai a parlargli, si indignò come nella canzone di Murolo, ma poi gettò la spugna con gran dignità quando venne avvicinato dalle persone che io avevo denunciato. Archiviata completamente la questione presso costui, continua a livello civile e penale. Morale: non c’è da fidarsi di gente del genere”.
Il Garante dell’Infanzia della Calabria vorrebbe sapere, da parte del sindacato Saese, come si potrebbe definire un commento del genere, ma soprattutto se è deontologico quanto scritto su facebook da questo docente.
Eppure, sostiene sorridendo il Garante, un sindacato che si occupa di scuola e di eco-ambiente, avrebbe dovuto parlare ed apprezzare la battaglia fatta da Antonio Marziale sulla sicurezza dei plessi scolastici delle scuole calabresi, invece, senza approfondire i fatti e conoscere le persone, si presta a evidenti strumentalizzazioni.
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