Prima il Comunicato unitario del 19/3, poi gli Attivi unitari a Napoli, Venezia e Roma, i cinque Sindacatoni hanno avviato una mobilitazione su quatto ragioni principali: 1) contrasto alla regionalizzazione, 2) rinnovo contratto, 3) precariato, 4) organici.
Si ipotizza e c’è chi lo richiede uno “scioperone” a maggio per mandare un segnale forte al governo. Probabilmente si farà e sarà come celebrare la ricorrenza dei 4 anni dello sciopero del 5.5.2015; sciopero riuscitissimo ma …. platonico perché non riuscì a fermare l’iter della Buona Scuola che il 13.7.2015 diventò legge n. 107.
Allora il governo prese tempo e tenne duro e i Sindacatoni non seppero o non vollero cogliere l’occasione, forse furono indotti a sacrificarsi per non far cadere il governo Renzi, che però prima li escluse e poi andò a sbattere sul Referendum costituzionale e cadde dopo 18 mesi.
Validissime le ragioni della mobilitazione sindacale, a cominciare dalla regionalizzazione, bene anche l’unità testimoniata dal comunicato unitario.
Sorgono però perplessità e domande:
- che tipo di unità hanno raggiunto le 5 sigle sindacali? per quali azioni, per quali priorità, obiettivi, tempi e scadenze, con quali garanzie reciproche e verso la categoria dei docenti? è una unità a breve, estemporanea, solo tattica e d’immagine, quasi per confermare di esistere battendo un colpo? oppure si tratta di una unità strategica, solida, per i tempi medio-lunghi necessari per conseguire risultati e in considerazione delle condizioni della Scuola e dei comportamenti dei governi?
- se i Sindacatoni hanno davvero raggiunto una unità non effimera, non conviene informare puntualmente i lavoratori interessati?
- sullo sciopero o scioperone di maggio si hanno indicazioni o sondaggi (ora così si usa) in ordine ad una adesione convinta e consistente?
- e dopo questo eventuale, possibile, auspicato successo come proseguirà la mobilitazione?
Tutte questioni e aspetti che converrebbe conoscere quanto prima.
Vincenzo Pascuzzi